Nei 5S i malumori aumentano: i forzisti pronti a rafforzare la "fase di ascolto" dei delusi
Ignorare Salvini, tanto alla fine la 'pecorella smarrita' tornerà nella casa del centrodestra. Silvio Berlusconi è silente dalla vigilia di Natale. Dopo il video pubblicato sui social, per gli auguri di un sereno Natale e un felice 2019, il Cav ha preferito trascorrere le festività in famiglia e rimanere distante dalla politica. Quello che aveva da dire lo ha espresso dopo l'ok alla manovra, annunciando la mobilitazione dei gilet azzurri in tutta Italia, che dovrebbe partire nell'ultimo week end di gennaio. Dopo le critiche alla Lega, complice di tenere in piedi il governo giallo-verde, e l'invito a Matteo Salvini di staccare la spina all'esecutivo, Berlusconi cambia ancora strategia.
Durante una riunione del gruppo in parlamento di Forza Italia, poco prima della fine dell'anno, Antonio Tajani, vicepresidente azzurro, avrebbe dettato la nuova linea concordata con Arcore. La Lega "pagherà presto le conseguenze di questa manovra economica, quindi bisogna solo aspettare", è il ragionamento. E su Salvini? Mantenere una posizione né troppo dura né troppo tenera: insomma, "ignorarlo". In prospettiva il primo banco di prova saranno le prossime elezioni regionali e gli effetti negativi, ne è convinto l'ex premier, peseranno tutti sulla testa del leader della Lega. La politica del vicepremier è troppo sottomessa ai 5Stelle, dimenticando il Nord per abbracciare scelte assistenzialiste. E gli effetti in termini elettorali si vedranno molto presto. Altro tassello è costituito dall'elettorato in fuga dal centrodestra: anche qui, per Berlusconi, peseranno le misure "scellerate" della manovra. "Torneranno – avrebbe detto Tajani – come hanno dimostrato le provinciali".
Se si allenta la morsa contro la Lega, l'operazione scoiattolo va invece avanti. L'attenzione di Berlusconi è concentrata sul Senato, dopo le espulsioni di San Silvestro, nei 5Stelle i malumori aumentano ed è su questo, avrebbe consigliato il leader azzurro, che bisogna rafforzare la "fase di ascolto" dei delusi pentastellati. Si parla di almeno 15 senatori pronti sull'uscio del gruppo M5S, che potrebbero passare al Misto ed eventualmente appoggiare il centrodestra in caso di crisi di governo. Anche alla Camera, secondo voci di corridoio, ci sarebbero stati dei contatti tra due M5S pugliesi e il gruppo Fi. Per ora nulla di concreto, ma una cosa è certa: Berlusconi sull'insofferenza dei pentastellati non ha intenzione di mollare.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata