Italia in recessione, Conte: “Non c’è motivo per perdere la fiducia: sarà un bellissimo 2019”

Il premier ha parlato all'indomani dei dati Istat che certificano un calo del Pil

"Ci sono tutte le premesse per un bellissimo 2019 e per gli anni a venire. L'Italia ha un programma di ripresa incredibile. C'è tanto entusiasmo e tanta fiducia da parte dei cittadini e c'è tanta determinazione da parte del governo", così il premier Giuseppe Conte all'indomani dei dati Istat che certificano la recessione del Paese. Secondo il premier ci sono diversi punti di forza per il nuovo anno.

Un governo saldo. Giuseppe Conte ha chiarito che c'è serenità con i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio. "Andiamo tutti d'accordo; non litighiamo. Noi ci confrontiamo. Non ci sono motivi di divergenza, assolutamente", ha detto ad Alessandro Poggi, che lo ha intervistato per Povera Patria.

Cala la disoccupazione. "I dati Istat – ha spiegato Conte – ci hanno dato dei segnali di miglioramento sul tasso di disoccupazione. È un buon segno e siamo fiduciosi che il trend possa continuare, anche grazie al rafforzamento dei centri per l'impiego su cui stiamo lavorando ma non solo,perché abbiamo creato una serie di strumenti che mirano nel complesso a realizzare i patti per il lavoro che sono il cuore del reddito di cittadinanza. Abbiamo creato anche la pensione di cittadinanza che per noi è un segnale di equità sociale". Così Giuseppe Conte intervenendo alla Prima Biennale della Cooperazione dell'Alleanza delle Cooperative Italiane al Teatro Eliseo di Roma. "Non vogliamo solo creare occupazione, ma creare occupazione di qualità. Per questo non abbiamo demonizzato il precariato, ma abbiamo posto dei limiti", aggiunto il presidente del Consiglio.

Formazione. "Non vogliamo farci sorprendere dal futuro, un governo deve anticiparlo e intervenire per l'istruzione tecnologica dei nostri giovani, favorire l'alternanza tra formazione e lavoro e introdurre strumenti più flessibili per la qualità del lavoro che servirà nel prossimo futuro", ha dichiarato il premier. "Il rilancio del sistema Paese nel 2019 – ha continuato Conte – è il tema su cui tutti dobbiamo essere concentrati. I dati di questi giorni ci lasciano un po' preoccupati, vedo nelle analisi,ma non c'è motivo per perdere la fiducia. Sono soprattutto derivanti da fattori che vengono da fuori, c'è una guerra di dazi in corso. Rischiamo di essere tutti perdenti, per fortuna adesso questa guerra sta trovando una composizione e ne beneficieremo tutti".

Manovra economica. "Il futuro dell'Italia lo stiamo costruendo noi adesso e sarà positivo perché abbiamo pensato a una manovra economica espansiva. Non siamo rimasti sprovveduti di fronte a un trend negativo. Gli effetti si vedranno nel secondo semestre e ci sarà questo scatto. Noi abbiamo un piano di ammodernamento delle infrastrutture, un piano di investimenti, ci siamo dotati di strumenti valutando perché l'Italia non cresceva". Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte intervenendo alla Prima Biennale della Cooperazione dell'Alleanza delle Cooperative Italiane. Tra questi il premier ha ricordato la cabina di regia sugli investimenti insediata a palazzo Chigi "che affiancherà le pubbliche amministrazioni anche nella realizzazione dei progetti".

Rapporto con l'Ue. "Abbiamo chiesto flessibilità all'Ue per mettere in sicurezza il Paese contro i rischi idrogeologici, abbiamo miliardi da spendere. Questo piano nazionale lo vareremo a metà febbraio", ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte intervenendo alla Prima Biennale della Cooperazione dell'Alleanza delle Cooperative Italiane.

Appalti pubblici. "Abbiamo un progetto di riforma del Paese su cui stiamo lavorando dall'inizio. Per esempio per la riforma del codice degli appalti pubblici abbiamo aperto una call per un mese e mezzo, abbiamo raggiunto duemila segnalazioni. Non solo vogliamo riformare questo paese ma vogliamo farlo insieme. Fare sistema. NOn ci può essere nessuno, nemmeno il governo, che può avere la presunzione di fare da solo", così il presidente del Consiglio.

Dignità sociale. "Mi piacerebbe – ha spiegato Conte – un indicatore della dignità sociale. La crescita non può solo guardare al Pil. Non ci può essere benessere se concentriamo gli sforzi solo sul Pil, noi dobbiamo mirare a una crescita economica ma non del 5%, non sempre più nelle mani di pochi incrementando le diseguaglianze sociali. Il Paese diventerebbe ancora più instabile. La strategia di un governo responsabile deve essere di una crescita economica ma con la qualità della vita sociale. Ecco perché i criteri per valutare lo stato di salute devono allargarsi al Bes, ad altri indici di valutazione".