La svolta dopo lo scontro alla Camera. Anche Salvini e Di Maio promettono: "Martedì si torna in Aula e passerà"

Dietrofront del governo sull'inserimento nel ddl Codice rosso del reato di revenge porn. Giovedì si è scatenato un duro scontro alla Camera, quando, durante l'esame degli emendamenti, è stata bocciata, a scrutinio segreto, la norma di modifica a firma di Laura Boldrini, con 232 voti contrari e 218 a favore. Le donne dell'opposizione, deputate di Pd e Forza italia, hanno quindi occupato i banchi del governo. 

Ma a certificare il cambio di passo ci pensa il premier Giuseppe Conte, che su Facebook ha scritto: "La settimana prossima il Parlamento sarà chiamato a votare le norme sul 'revenge porn', vale a dire sulla diffusione di video e immagini attinenti alla sfera di intimità sessuale di una persona senza il suo consenso. Sono condotte indegne che offendono la dignità della persona, il più delle volte donna, e violano le più elementari regole di convivenza civile. Alcune forze di opposizione hanno già presentato un testo, anche le forze di maggioranza e il governo stesso sono pronti: sarebbe importante che queste norme fossero votate subito, da tutti i parlamentari, donne e uomini, di tutte le forze politiche, maggioranza e opposizione. Una battaglia di civiltà deve trovarci tutti uniti… contro gli incivili". 

Anche Matteo Salvini, arrivando in prefettura a Milano per un incontro con il prefetto Renato Saccone, ha chiarito che la Lega voterà l'emendamento. "Perché non dovremmo votarlo?", ha risposto a una domanda diretta. A chi gli chiedeva poi se ci sarà l'approvazione, il leader leghista ha replicato con un secco "sì".

Luigi Di Maio, infine, ha precisato: "L'emendamento per punire il revenge porn contenuto nel Codice Rosso è un primo passo: sono d'accordo con chi dice che va affrontato in un provvedimento organico, ma intanto martedì quando torneremo in Aula per me si può benissimo votare quell'emendamento".

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