Mes, Crimi: “Governo non cadrà, voteremo risoluzione unitaria”

Restano tensioni in maggioranza sulla riforma del Meccanismo europeo di Stabilità, Zingaretti: "Battaglia ideologica M5s"

Il dibattito sulla riforma del Mes continua ad agitare la maggioranza. Vito Crimi assicura che il governo non rischia, ma non cambia opinione sul Meccanismo europeo di Stabilità. “Assolutamente no”, assicura il capo politico del Movimento 5 Stelle, rispondendo a una domanda su una possibile caduta dell’esecutivo, durante “Courmayeur Live“, su SkyTg24. “Quello che si voterà mercoledì è una risoluzione del presidente Conte. Sono convinto che la risoluzione che approveremo sarà unitaria e ci porterà a guardare oltre la riforma del Mes”, aggiunge.

“La nostra- prosegue Crimi – non è una battaglia ideologica ma una convinzione, che il Mes, anche quello sanitario, è uno strumento anacronistico, non adeguato a quello che stiamo affrontando. Tanto che nessun Paese ha provato ad accedervi. Va superato e smantellato, era nel nostro programma e resta un nostro obiettivo”. “Anche la riforma non ci piace, perché non cambia gli aspetti negativi dello strumento – spiega -. Ma anche se non passasse la riforma, il Mes continuerebbe a esistere, con modalità che riteniamo deleterie”.

Per Nicola Zingaretti però quella dei 5 Stelle è proprio “una battaglia ideologica, che riguarda il passato e non guarda al futuro”, ha dichiarato il segretario del Pd, intervistato da Sky.”Per molti aspetti conviene prendere queste risorse – aggiunge -. C’è un dibattito aperto e credo che non dovrà essere ideologico, non dovrebbe guardare al passato ma al futuro, alla ricostruzione e all’ammodernamento del nostro sistema sanitario”.

Della tenuta del governo ha parlato anche Matteo Renzi.  “Se il 9 dicembre il governo rischia di cadere? Conte lo deve chiedere ai Cinquestelle, perché il passaggio riguarda la tenuta del M5S: Crimi ha usato parole molto tranquille, quindi direi che il problema non si ponga“, ha dichiarato il leader di Italia Viva, anche lui ospite di ‘Live in Courmayeur’, su SkyTg24.

Sul Mes l’ex premier dice di non condividere “il ragionamento di Crimi”, ma le parole di Zingaretti. “Cerchiamo di essere chiari, per finanziare le iniziative si vota lo scostamento, cioè si va a debito. Il tasso Btp dell’asta di fine novembre è stato 0,59%, il tasso Mes è negativo, -0,24%. Se prendiamo i soldi dal Mes e non dal finanziamento normale risparmiato 300 milioni all’anno, ovvero 3 miliardi sull’arco di 10 anni. Dire no a un risparmio del genere è allucinante“, afferma Renzi.

E’ botta e risposta poi tra il leader di Iv e il capo politico del M5S. Per Renzi la scelta della maggioranza “europeista non si può infrangere sul Mes, che è una delle importanti opportunità dell’Europa. Certo, come dice Crimi si può finanziare la sanità con il debito normale, ma la proposta che fanno i Cinquestelle costa 300 milioni all’anno e buttare via questi soldi per una ragione ideologica trovo sia allucinante”. La replica del vice ministro dell’Interno arriva a strettissimo giro di posta: “Quei 300 milioni di cui parla Renzi costerebbe in termini di impegni, come è accaduto con la riforma Fornero. E non abbiamo nessuna intenzione di ipotecare il futuro del nostro Paese”. Ma Renzi non ci sta: “Ma che c’azzecca la Fornero con il Mes? Dovete dire la verità agli italiani, non c’entra niente”.

Forza Italia ribadisce intanto il suo no alla riforma del Mes. “Perché non è una riforma che va nell’interesse dell’Italia”, ha sottolineato Antonio Tajani intervistato su Skytg24, ribadendo come invece si debbano utilizzare i fondi Mes per la sanità.

No anche di Meloni. “Siamo coerentemente contrari sia alla riforma del Fondo salva Stati, sia all’accesso al Mes nella cosiddetta versione senza condizionalità, perché anche questa ha delle condizionalità”, precisa invece Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia.