La Lamorgese la più ricca con 228.494 euro
E’ la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, la più ‘ricca’ del governo Conte 2 nel 2019. Mentre all’ultimo posto di questa graduatoria si accomoda il ministro degli Affari Ue, Enzo Amendola. La responsabile del Viminale ha dichiarato 228.494 di redditi, anche in funzione della dismissione di una comproprietà a Roma e della liquidazione di azioni e derivati avvenuta tra aprile e maggio 2020, stando a quanto risulta dalla documentazione patrimoniale pubblicata sul sito del Senato. L’ufficiale di collegamento tra Roma e Bruxelles, invece, porta a casa ‘solo’ 33.375 euro, oltre alla proprietà dell’11,11% di immobili a Napoli.
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, invece, è il secondo ‘paperone’ dell’esecutivo con 158.474 euro di imponibile, oltre alla proprietà di un fabbricato a Roma e di una Jaguar XJ6 immatricolata nel 1996. Nulla in confronto, però, ai 370mila euro guadagnati nel 2017 quando era un avvocato o agli 1,2 milioni del 2018, prima di ottenere il prestigioso incarico nel governo gialloverde. Poco distante si piazza invece Lorenzo Guerini: il ministro della Difesa, infatti, ha dichiarato un imponibile di ben 128.687 euro. Alle spalle del ‘podio’ c’è il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che porta a casa la ragguardevole cifra di 111.783 euro, grazie al diverso calcolo delle tasse negli incarichi elettivi ricoperti nel 2019, dove fino al 30 settembre è stato deputato del Parlamento europeo, con una tassazione decisamente più vantaggiosa di quella italiana: 17.317 euro di imposta dell’Unione su un reddito di 78.760,95. Mentre nel suo Paese d’origine, il titolare del Mef ha versato al Fisco solo 8.432 euro a fronte di un imponibile di 33.023 e risulta proprietario di un fabbricato a Roma per abitazione e di una Citroen Picasso del 2013.
Scorrendo la lista, subito dopo viene il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, con 100.377 euro, seguito ex aequo dai colleghi pentastellati, Luigi Di Maio, Fabiana Dadone e Vincenzo Spadafora, rispettivamente responsabili dei dicasteri degli Esteri, della Pubblica amministrazione e dello Sport, con 98.471 euro a testa. Proseguendo, ci sono altri due esponenti del Movimento 5 Stelle, la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, con 95.075 euro, e il Guardasigilli, Alfonso Bonafede, con 93.436 euro.
Non va male nemmeno al ministro dem del Mezzogiorno, Giuseppe Provenzano, che nel 2019 ha dichiarato l’imponibile di 90.474 euro. Seguono, a distanza, la ministra dell’Innovazione, Paola Pisano, con 81.441, il titolare della Salute, Roberto Speranza, con 80.542 (nell’anno fiscale ha donato e trasferito quote di proprietà immobiliari a Roma e Potenza) e il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, con 78.545 euro. Chiudono la ‘classifica’ delle dichiarazioni i ministri dei Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, con 77.173 euro, e delle Pari opportunità, Elena Bonetti, con 70.364, oltre ad Amendola all’ultimo posto con 33.375 euro.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata