Weekend decisivo, oggi l'incontro Tabacci-Di Maio. Il leader di Centro Democratico: "Rafforzare maggioranza ma con nuovo governo, Conte non si tocca"
Il premier Conte incontra i sindacati nelle ore più concitate per il governo. “Nei prossimi giorni si potranno definire tavoli di confronto per settori e missioni con i ministri direttamente interessati. L’Interlocuzione continuerà, questa è la strada giusta” ha detto dopo l’incontro a Palazzo Chigi.
Intanto si prosegue con le trattative, dopo la ‘bomba’ Udc piombata sulle trattative di governo a un passo dalla chiusura, con il segretario Cesa indagato e dimesso. Per Giuseppe Conte la partita sembrava chiusa, con la fase due del piano già impostata: entro lunedì sarebbe dovuto avvenire lo stacco dello Scudo crociato da Forza Italia, per dar vita a quel contenitore politico di centro in cui tenere insieme socialisti, liberali e democristiani.
Resta l’appoggio al premier Conte da parte del Pd: “Noi crediamo che, se si toglie Conte, questa maggioranza implode” ha dichiarato ieri sera in tv il vicesegretario Pd, Andrea Orlando. Lo spettro delle elezioni sembra solo una minaccia a chi pensa di far cadere il governo: “Elezioni più vicine? “Purtroppo sì” ha detto sempre ieri Orlando. “Pensavamo che tutte le altre ipotesi fossero di difficile percorribilità, e le cose ci stanno dando ragione”, ha spiegato Orlando, aggiungedo: “Mi pare che il M5S non rinuncia ad avere Conte come riferimento”. A chiedere qualcosa in più di un rimpasto sono in tanti: Tabacci, leader di Centro Democratico, spiega: “Mercoledì c’è una prova di fuoco – cioè la votazione sulla riforma della giustizia – e si vedrà quali sono le reali intenzioni, io penso che la possibilità di rafforzare la maggioranza c’è ma passa attraverso un governo nuovo”. Poi, per eliminare ogni dubbio, chiarisce che sul nome di Conte però non si discute. “Il presidente è l’unico punto di equilibrio della coalizione” ha detto.
I deputati e i senatori di Italia Viva “confermano che si muoveranno tutti insieme in modo compatto e coerente in un confronto privo di veti e pregiudizi, da effettuarsi sui contenuti nelle sedi preposte”. E’ quanto si legge nel documento firmato dai parlamentari, compreso Matteo Renzi, nel quale “ringraziano Teresa Bellanova, Elena Bonetti, Ivan Scalfarotto per la straordinaria dimostrazione di coraggio, libertà e spirito di squadra che hanno dato e stanno dando in questi giorni lottando per le idee e gli ideali non solo di Italia Viva”. I deputati e i senatori di Italia Viva “osservano con preoccupazione lo stallo istituzionale di questi giorni, la difficile situazione sanitaria e i drammatici dati economici del nostro Paese”. Pertanto, si legge nel documento firmato dai parlamentari, compreso Matteo Renzi, ribadiscono “con forza la necessità, già espressa nel dibattito parlamentare, di una soluzione politica che abbia il respiro della legislatura e offra una visione dell’Italia per i prossimi anni”.
Alcune reazioni
“Con chi è sotto indagine per associazione a delinquere nell’ambito di un’inchiesta di ‘ndrangheta non si parla. Punto. Tutti sono innocenti fino a sentenza definitiva, ma non tutti possono essere interlocutori in questa fase. Si cerchino legittimamente i numeri in Parlamento tra chi non ha gravi indagini o condanne sulle spalle”. Lo dice Alessandro Di Battista in una intervista a La Stampa. Secondo l’ex grillino, inoltre “Renzi rappresenta ciò che è rimasto del Giglio magico, il peggio dell’establishment politico. Il governo andava assolutamente derenzizzato perché non è ammissibile che uno che ha il 2 per cento dei consensi si metta in testa di poter dettare legge agli altri. Un governo senza Renzi val bene una messa”.
“In queste di tensione del governo e di paura per il nostro Paese, Conte Renzi e Zingaretti possono ancora trovare un accordo che ci consenta di concentrarci sulle priorità dell’Italia, vaccini, lavoro, e bisogni degli italiani. E’ innegabile che in questi mesi si siano fatti degli errori, ma siamo ancora il tempo per rimediare”. Lo dichiara in una nota Giacomo Portas, Leader dei Moderati – Indipendente Italia Viva.
“Leggendo le dichiarazioni degli esponenti del Pd, non proprio tutte all’unisono, si scopre, però, che tutte hanno un tratto, un elemento comune: invocano l’allargamento della maggioranza e la costituzione di un gruppo “democratico e liberale”. Come se la sola nascita di quel gruppo fosse di per sé sufficiente a frenare l’orgia di provvedimenti statalisti e assistenzialisti varati dal governo, e nascosti alla bell’e meglio dietro l’emergenza pandemica”. Così Osvaldo Napoli, del direttivo di Forza Italia alla Camera.
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