Le parole del segretario del Partito Democratico aprendo la direzione del partito
Il PD ha dato il via alla direzione generale del partito, a poche ore dall’inizio delle consultazioni al Quirinale. Ad aprire i lavori, il segretario Nicola Zingaretti che ha rinnovato il suo appoggio al premier dimissionario: “Proporremo a Mattarella nuovo incarico per Conte”, ha detto che, ha spiegato, al Senato ha ottenuto la fiducia con soli 4 voti in meno rispetto alla maggioranza assoluta. “Una conferma che negli attuali equilibri parlamentari, il presidente Conte rappresenta un punto di equilibrio credibile“, ha detto Zingaretti precisando però che “le sfide richiedono un salto di qualità, stabilità e visione”.
“Proviamo e puntiamo a dar vita a un nuovo governo con ampia base parlamentare, al riparo dai ricatti e da azioni improvvise dei singoli partiti, di stampo profondamente europeista, aperto alle componenti di ispirazione moderata liberale socialista” – spiega ancora Zingaretti -. “Proviamo a costituirlo attorno a Conte che ha governato con noi , che ha ricollocato grazie soprattutto all’alleanza con il Partito Democratico sul binario giusto l’Italia con il suo rapporto con l’Europa e con il mondo, che è un punto di equilibrio non solo nel rapporto con il Movimento 5 stelle che sapevano fin dall’inizio difficile ma che alla fine ha compiuto dei passi in avanti importanti, che è considerato da una grande parte dell’opinione pubblica un risorsa importante, e che sarebbe non solo ingiusto, ma irrealistico e avventuroso cambiare”.
Poi parafrasando Aldo Moro, ha aggiunto: “non dobbiamo neanche commettere l’errore di lambire una politica lontana dalla gente. Il salto del buio ha aperto una pericolosa stagione di precarietà, rallentando o fermando importanti dossier”.
Inevitabile un passaggio sul partito di Matteo Renzi, che ha aperto la crisi di governo: “Per quanto mi riguarda, il tema del rapporto con Italia Viva non ha nulla a che vedere con un aspetto di risentimento per il passato, ma di legittimi fondati dubbi sulla affidabilità per il futuro. Nessun veto, ma un aspetto politico da tenere in considerazione, non per spirito polemico che non mi appartiene, ma perché noi verremo giudicati dagli italiani in merito alla sincerità e alla credibilità delle parole che utilizzeremo per definire il nuovo governo che decideremo di sostenere”.
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