“Volete vedere come sto?” Matteo Renzi ha appena lasciato la sala della Regina di Montecitorio, dopo aver incontrato Mario Draghi. Si tira giù la mascherina per un attimo, prontamente richiamato all’ordine da un assistente parlamentare: “Ha ragione – si scusa – volevo solo mostrare il mio sorriso smagliante”. Il leader ha appena assicurato il sostegno di Italia viva al presidente del Consiglio incaricato e si ferma a chiacchierare con i cronisti. “Io sono rilassato. Abituatevi a non vedermi più”, ci vediamo nel 2023″, scherza. E se, alla fine, il suo azzardo politico portasse all’irrilevanza di Italia viva? “Ne sono entusiasta – scandisce – ragazzi, ora c’è un presidente del Consiglio: c’è Mario Draghi”.
L’ex premier non perde occasione per sottolineare il “salto di qualità” rispetto al recente passato. L’arrivo dell’uomo di Francoforte ha portato “una ventata di credibilità e fiducia nel Paese. E’ una polizza assicurativa per i nostri figli e nipoti: nessuno può negarlo”, dice. Ecco perché la fiducia è totale e Renzi, dopo aver battagliato a lungo su temi e squadra, si dice disposto a firmare una cambiale in bianco. “Italia viva sosterrà il governo Draghi indipendentemente dal nome dei ministri e da quanti tecnici e quanti politici. Gli abbiamo detto che siamo al suo fianco e a sua disposizione”, scandisce.
Non solo. Il leader di Iv non apprezza molto le ‘eccezioni’ che si sollevano da più parti, la pretesa di delineare un perimetro al progetto di ‘Super mario’. “Mi auguro che tutte le forze politiche esprimano sostegno a Draghi: il presidente della Repubblica ha fatto appello a tutti, chi oggi pone veti non fa solo un errore politico ma rifiuta l’appello del presidente della Repubblica – sottolinea – non mi permetto di giudicare le decisioni degli altri, ma ognuno ne risponderà davanti al Paese”. Chiavi in mano a Draghi, quindi. Almeno per ora. “Ci sono 209 miliardi che saranno spesi da Mario Draghi e non da altri, ciascuno di noi, andando a casa, per questo, si sentirà meglio”.