Caos nel centrodestra alle prese con la partita dei candidati alle prossime comunali. A creare scompiglio è stata la “doccia fredda” del no di Gabriele Albertini per la sfida con Beppe Sala alle amministrative a Milano. L’annuncio arriva dal diretto interessato in una lettera al quotidiano ‘Libero’ in cui spiega la sua decisione con la volontà di restare in famiglia. “Grazie per l’affetto ma resto in famiglia”, è il titolo che campeggia sulla prima pagina del quotidiano.
Albertini incassa il plauso dell’attuale sindaco che lo definisce “un gentiluomo”, smentisce di aver pensato a Sala come suo possibile vice e non esclude di uscire dalla rosa dei candidati, magari con una sua lista.
I sorrisi però sono scomparsi dalle parti del centrodestra, a partire da quello lombardo che deve ancora trovare un nome di peso per sfidare Sala.
“Una doccia fredda, speravo davvero che accettasse. Sono molto dispiaciuta”, spiega a LaPresse Licia Ronzulli, senatrice di Forza Italia.
Sul banco degli imputati finisce così la Lega, colpevole secondo gli alleati, di aver allungato troppo i tempi per la convocazione di un tavolo unitario sulla scelta dei candidati.
“Il fatto che Salvini, leader del primo partito di coalizione, non abbia ancora convocato il tavolo del centrodestra ha determinato la decisione di Albertini – precisa Daniela Santanché, senatrice di Fratelli d’Italia e coordinatrice del partito in Lombardia – In politica il tempo è una variabile importante e noi stiamo perdendo tempo”.
“La scelta dei candidati sindaci di centrodestra nelle grandi città non è più rinviabile. Il ritardo della convocazione di un apposito vertice dei leader dei tre partiti forse inizialmente giustificato, diventa oggi l’evidente causa di incertezza o, peggio, di non scusabili polemiche”, incalza Ignazio La Russa, vicepresidente del Senato e senatore di Fratelli d’Italia.
Accuse respinte al mittente dalle parti del Carroccio. “Sono mesi che cerco di costruire e unire il centrodestra in vista delle amministrative. A Roma e Milano avevamo i candidati giusti: Bertolaso e Albertini, ma altri hanno detto No per settimane e mesi e loro hanno perso la pazienza”, replica il leader leghista Matteo Salvini che assicura il suo impegno personale e quello della Lega “a lavorare per il bene di Milano e l’unità del centrodestra. Spiace che i ritardi o i silenzi di qualcuno abbiano convinto Albertini a farsi da parte” annunciando che comunque l’ex sindaco “farà parte della squadra”.
A pesare su Milano è anche un no arrivato ancor prima che si discutesse pubblicamente di una possibile candidatura. È quello di Letizia Moratti, vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia (e per molti prossima scelta del centrodestra alle regionali 2023) che ammette di essere stata contatta per un suo eventuale ritorno a Palazzo Marino ma di aver dato priorità alla guida della sanità lombarda. “Ho ritenuto l’impegno in Regione prioritario quando mi è stato chiesto”, le sue parole alle telecamere di ‘Oggi è un altro giorno’ su Rai1, senza però svelare da chi fosse arrivata la proposta: Quando si dice un no non è carino dire a chi si è detto il no”.