Apertura del presidente di Confindustria Bonomi: "Confronto con Cgil"
Tra Enrico Letta e Matteo Salvini volano ancora le scintille, ma stavolta uno spiraglio c’è. I toni sono sempre accesi, non se le mandano a dire i leader di Pd e Lega, eppure sulla proroga del blocco dei licenziamenti, un po’ a sorpresa, il segretario del Carroccio tende una mano all’alleato-avversario, assicurando di essere disponibile al confronto. Senza timore di inimicarsi quella parte di ‘elettorato produttivo’, tant’è che domani incontrerà anche il numero uno di Confindustria, Carlo Bonomi: “Gli imprenditori li sento quotidianamente, chiedono di poter tornare a lavorare a parità di condizioni con una concorrenza spesso straniera. Se lo Stato aiuta i lavoratori prolungando le casse integrazione e mette finalmente regole al commercio online e fa pagare le tasse ad Amazon, Google, e a tutte le altre multinazionali, credo che la possibilità di evitare i licenziamenti ci sia”.
Letta non si fida, però. Anche se non può far altro che ‘vedere’ il gioco di Salvini. “L’appello che io faccio a tutti gli alleati è cerchiamo di essere seri nel modo in cui agiamo. Non alziamo aspettative che poi vengono frustrate, la nostra disponibilità a discutere di questi temi c’è, ma con la serietà dovuta a temi che riguardano la vita delle persone. Non scherziamo”. Anche perché non ha dimenticato i giorni della mediazione del ministro, Andrea Orlando: “E’ stata dovuta per quella posizione della Lega che non ci ha seguito su maggiori protezioni”. Sul punto, comunque, il segretario dem avrà il M5S dalla sua parte, visto che proprio i capigruppo cinquestelle delle commissioni Lavoro, Bilancio e Finanze della Camera invitano ad aprire “subito un tavolo di confronto all’interno della maggioranza per trovare soluzioni comuni”.
Sulla proroga del blocco dei licenziamenti lo spiraglio si allarga, se di confronto con la Cgil parla anche Confindustria. Bonomi non si tira indietro, anche se puntualizza: “Siamo l’unico Paese ad adottarlo a livello planetario”. Concetto ribadito anche dal direttore generale degli Industriali, Francesca Mariotti, in audizione alla Camera sul decreto Sostegni bis: “Il blocco rappresenta un unicum nel panorama europeo e ove protratta questa misura sicuramente ostacola i processi di riorganizzazione e riallocazione dei lavoratori tra imprese, con conseguenti effetti negativi sul mercato del lavoro e, quindi, anche sulle stesse assunzioni”. Piuttosto servono due riforme: quella degli ammortizzatori sociali e della formazione, per rispondere alla crescente domanda di competenze in un mercato del lavoro che la pandemia sta stravolgendo. Mariotti porta l’esempio francese, ma non solo: “Negli altri paesi europei che non hanno adottato il blocco, notiamo che non vi è un aumento dei licenziamenti”.
I sindacati, però, non mollano. Cgil chiede al Parlamento di reintrodurre la misura con gli emendamenti al decreto Sostegni bis e e “allinearla alla scadenza del 31 ottobre, già prevista per altri settori”. Ancora più esplicito è il segretario confederale Cisl, Ignazio Ganga, che ritiene la soluzione adottata sul blocco dei licenziamenti “troppo debole, frutto della mancata concertazione”. Posizione condivisa dalla Uil, preoccupata anche per il commissariamento dell’Anpal “proprio nei mesi più cruciali di questa crisi pandemica”. La partita, comunque, è riaperta, anche se lo spazio di manovra non sembra così largo. L’ultima parola spetta al Parlamento.
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