Riccardo Brezza, assessore a Cultura e Istruzione, rilancia con un crowdfunding per l'acquisto di Rodari e Dante

Si alza il livello della polemica a Verbania per la proposta di un Gruppo Giovani di Fratelli d’Italia di regalare la biografia della segretaria Giorgia Meloni ‘Io sono Giorgia’ alle scuole superiori della città. L’assessore dem alla Cultura e all’Istruzione Riccardo Brezza era stato chiaro: “Non passerà”. Ora Fratelli d’Italia chiede le sue dimissioni: “Il censore in oggetto, oltre a non avere competenza e giurisdizione sulle scelte interne ad un Istituto, si è sempre ben guardato dal censurare le generose presenze scolastiche di suoi compagni di partito. Un assessore alla cultura non può avere paura di un libro” spiega in una nota il segretario locale del partito di Giorgia Meloni, aggiungendo: “Fratelli d’Italia chiede le dimissioni immediate dell’assessore alla cultura del Comune di Verbania Riccardo Brezza”.

Una provocazione alla quale Brezza non reagisce e anzi propone, dai microfoni di Radio Capital, un crowdfunding dedicato all’acquisto di due libri. ‘C’era due volte il Barone Lamberto’ di Gianni Rodari “autore del nostro territorio”, spiega Brezza, “di cui abbiamo festeggiato l’anno scorso il centenario” e il ‘De Monarchia’ di Dante Alighieri “di cui quest’anno celebriamo i 700 anni dalla morte”. Perché l’assessore non ha dubbi: “Creiamo un’onda positiva di cultura e conoscenza, perché se si vuole portare l’arte politica a scuola si può fare anche attraverso i classici, senza biografie di segretari contemporanei”.

La reazione del Pd

A reagire alla proposta e anche alla richiesta di dimissioni è il suo partito: “Abbiamo letto con stupore la richiesta di dimissioni – spiega Alice De Ambrogi, capogruppo Pd e segretaria dem provinciale – Lo sanno anche i bambini che non si possono dare alle scuole le biografie dei politici. Ci pare anche superfluo dirlo. Chi vuole leggerla la comprerà privatamente”. E poi rincara la dose, sostenendo l’iniziativa di Brezza: “Mi pare importante che un assessore che deve essere garanzia per tutti abbia agito a tutela delle scuole e degli studenti verbanesi”. L’unica certezza è che il libro continua a far parlare di sé: dopo essere stato esposto a testa in giù, ora entra nel dibattito sulla politica nella scuola pubblica.

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