Le intenzioni di voto dell'istituto di Pagnoncelli premiano il partito di Centrosinistra. Salvini: "Lavorano per i dem". Replica di Letta: "Infantile"
Assieme nel governo Draghi, ma pronti a punzecchiarsi non appena se ne presenta l’occasione. A provocare le nuove scintille tra Matteo Salvini ed Enrico Letta stavolta è il sondaggio Ipsos di sabato scorso che colloca il Pd primo partito alle prossime elezioni con il 20,8%, e la Lega al terzo posto con il 20,1% alle spalle di Fratelli d’Italia (20,5%). L’istituto di ricerca, i cui numeri erano già stati commentati con soddisfazione dal segretario dem (“erano 4 anni che un sondaggio non dava il Pd primo partito italiano”), finiscono così nel mirino del leader della Lega che via social spara a zero: “Ipsos lavora per il Pd e, miracolosamente, sforna l’unico sondaggio italiano che vede il Pd primo partito davanti alla Lega. Mentre tutti gli altri vedono la Lega nettamente primo partito. I casi della vita…”.
Un’accusa che ovviamente Letta non può far passare. “L’atteggiamento di Salvini sul tema sondaggi mi sembra decisamente infantile” replica il segretario, che comunque ribadisce la sua scarsa attenzione per i sondaggi: “Li guardo con la coda dell’occhio anche perché la gente decide cosa votare in buona parte negli ultimi giorni di una campagna elettorale”. Insomma, “farsi condizionare” dai numeri che settimanalmente vengono sfornati dai vari istituti “non ha molto senso”. Detto questo, “anche prendersela con i sondaggi, come ha fatto Salvini con Ipsos, mi sembra di cattivo gusto”.
Il ragionamento di Letta è chiaro: “Mi sembra veramente come il malato che prende il termometro e lo rompe perché gli dice che ha la febbre… Uno se ha la febbre deve prendere l’aspirina, non deve rompere il termometro”. E nel centrodestra il termometro adesso sale soprattutto per Fratelli d’Italia. Non a caso Giorgia Meloni se ne rallegra. “E’ un’ottima notizia, ma la corsa interna al centrodestra non ci interessa” assicura, preferendo evidenziare logiche di coalizione: “Mi interessa che due dei tre principali partiti oggi in Italia siano del campo del centrodestra, e che complessivamente con qualsiasi legge elettorale si votasse, sulla carta gli italiani vorrebbero che fosse il centrodestra a governare”.
I botta e risposta tra Salvini e Letta, tuttavia, spaziano in ogni campo e trovano terreno fertile anche nel risultato delle primarie dem a Torino. Secondo il leader del Carroccio i circa 12mila voti per il candidato Stefano Lo Russo rappresentano un “disastro” per il Pd se paragonati ai 53mila ottenuti da Fassino. “In pochi anni un calo devastante per la sinistra, ma Letta dice che il Pd è primo partito”, attacca ancora Salvini allegando al post social l’emoticon delle risate. Anche in questo caso però, Letta non si lascia sfuggire la replica: “E’ stato detto che ci sono stati pochi partecipanti? Sono abbastanza colpito dalla superficialità con cui si guarda a queste vicende. Queste sono le prime primarie del dopo Covid, è evidente che il numero non è paragonabile a quello di anni fa”. “Per noi la partecipazione è l’elemento essenziale – conclude -. Noi siamo diversi dal centrodestra, che decide mettendosi in due in una stanza”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata