Per i sindacati, però, l'operazione messa in campo resta insufficiente. Oggi nuovo tavolo di confronto
Un nuovo passaggio ‘informale’ in Consiglio dei ministri per blindare – ancora una volta – la ripartizione degli 8 miliardi destinati nella manovra alla riduzione delle tasse. Mario Draghi, Daniele Franco e i tecnici ‘aggiornano’ al rialzo il ‘tesoretto’ che deriva dal meccanismo saldo-acconto Irpef-Irap nel 2022, mettendo a bilancio un risparmio di due circa due miliardi. Le risorse ‘liberate’ – nelle intenzioni del Governo – dovrebbero servire ad aumentare la decontribuzione per i lavoratori e rafforzare il fondo contro il caro bollette, con l’obiettivo di sostenere le famiglie più fragili e rendere più equa la ripartenza. In particolare 1,5 miliardi dovrebbero andare a ridurre le tasse per le fasce di reddito sotto i 45mila euro, mentre 500 milioni sarebbero destinati a mitigare gli aumenti energetici.
Il premier ripropone lo schema ai leader di Cgil, Cisl e Uil, convocati ieri pomeriggio a palazzo Chigi. Lo aveva fatto anche Daniele Franco con gli sherpa dei rappresentanti dei lavoratori, arrivati poco prima per avere il quadro tecnico di dettaglio dell’operazione che oggi, con un emendamento, dovrebbe approdare sul tavolo del Governo per un ok informale ma che si spera definitivo. Per i sindacati, però, l’operazione messa in campo resta insufficiente. “Il nostro giudizio è di insoddisfazione perché sul fisco non abbiamo avuto le risposte che ci aspettavamo. Il Governo ha confermato l’impianto” già previsto, che aveva di fatto segnato la rottura del tavolo convocato lunedì scorso al Mef. Servono “profondi cambiamenti – ribadisce il leader Cgil -. Gli 8 miliardi devono andare a lavoratori e pensionati a partire dai redditi più bassi. Non è momento dell’Irap“. Sarà necessario, quindi, un nuovo confronto oggi. “Draghi ha detto che rifletterà sulle nostre proposte e domattina prima di andare in Consiglio dei ministri farà un nuovo passaggio con noi”. Se non ci saranno risposte, è la linea, la mobilitazione già in campo “andrà avanti” e con gli altri leader “valuteremo quali iniziative unitarie mettere in campo”, assicura Landini.
Luigi Sbarra, in realtà, usa toni più concilianti. E’ stato “un confronto importante. Il Governo ci ha presentato l’impianto di ripartizione dei 7 miliardi. L’85% viene destinato alle fasce di reddito al di sotto dei 50mila euro”, sottolinea il leader Cisl che apprezza le scelte fatte su decontribuzione, da rendere però strutturale, e bollette. “Abbiamo chiesto di rafforzare ulteriormente gli sgravi fiscali per le fasce medio basse e basse”, insiste comunque. Il tesoretto? “Per ora è solo virtuale, dal momento che il ministro Franco ci ha detto che devono ancora trovare le risorse”, dice tranchant Pierpaolo Bombardieri, in attesa del confronto di domani, al telefono.
In Parlamento, intanto, qualcosa si muove. Ieri c’è stata una prima riunione dei capigruppo di maggioranza della commissione bilancio per cercare un accordo e ridurre il numero degli emendamenti, fissato a quota 6.290. Un nuovo tavolo è previsto oggi alle 17, per definire i temi prioritari. L’orientamento è quello di arrivare a 600 segnalati, con l’esclusione delle priorità che verranno affrontate più in là. E magari a un ‘livello’ diplomatico più alto.
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