Lega, Castelli: “Salvini rischia la fine di Renzi, per qualche voto al Sud abbiamo perso il Nord”

L'ex ministro della Giustizia: "C’è stato un arretramento notevole, sono tutti sconcertati da quello che sta capitando"

Il momento di difficoltà della Lega guidata dal segretario Matteo Salvini è rappresentato in modo plastico dal caso di Gemonio. Nel paese della provincia varesina, da sempre roccaforte del Carroccio dove vive il fondatore della Lega Nord, Umberto Bossi, l’affluenza per i 5 referendum promossi dal segretario Salvini è stata di cinque punti più bassa della media nazionale attestandosi al 15,6%.

Roberto Castelli, storico dirigente della Lega Lombarda ed ex ministro della Giustizia del secondo governo Berlusconi, spiega così l’insofferenza della storica base leghista nei confronti di Salvini: “E’ successo quello che già si sapeva, cioè che la politica nazionale scelta legittimamente del segretario ha portato a un malcontento di chi ha sempre visto la Lega come un partito difensore della questione settentrionale e degli interessi del Nord. C’è stato un arretramento notevole, se andiamo a vedere sono percentuali quasi sempre sotto 8-9%: per guadagnare qualche voto al Sud abbiamo perso i voti del Nord. Oggi Salvini vive la teoria dell’in e dell’out: quando sei ‘in’ qualsiasi cosa fai il popolo ti applaude e ti vota. Quando l’aria cambia perché promettevi miracoli superiori a quelli che potevi fare, diventi out e sbagli qualsiasi cosa fai. L’abbiamo già visto con Renzi, è passato dall’avere il 40% al 2%. Il Movimento 5 Stelle? Era il primo partito, ora è al 2%”.

Castelli a giugno del 2021 ha fondato il movimento Autonomia e Libertà con l’obiettivo di far tornare la Lega un partito regionale con un forte presidio sul territorio di cui fa gli interessi. “Adesso in tanti ci telefonano, sono tutti sconcertati da quello che sta capitando. La Lega è sempre stata autonomista e federalista con dei passaggi addirittura secessionisti. Adesso è diventato un partito centralista e questo al Nord non è andata giù a tanti, anche ai governatori stessi che sanno l’importanza della partita dell’autonomia. I lombardi privatamente esternano da tempo malessere, adesso con questi risultati stanno uscendo allo scoperto. Bisogna che vada fatta una profonda riflessione sulla politica della Lega perché i problemi che ci circondano sono reali: tutti i soldi del Pnrr vanno al Sud, il residuo fiscale, le tasse elevate. Tutti problemi della questione settentrionale che sono ancora presenti. C’è un partito che vuole risolverli? Una volta c’era le Lega, ora chi c’è?”.

In paese a Gemonio Umberto Bossi, provato dagli anni e dalla malattia, non si vede quasi più, la villa in stile liberty sede di innumerevoli incontri e riunioni è in vendita e anche la bandiera con il Sole delle Alpi che sventolava nel giardino è stata ammainata. Resta solo un adesivo dei “Ciclisti Padani” attaccato su un contatore della villa. Castelli però è pronto a richiamare il vecchio leader del Nord perché assicura “Voglio capire cosa pensa della situazione. Le sue analisi sono sempre molto lucide”.