L'allarme del climatologo: "Riserve idriche al 35% rispetto a media periodo"
(LaPresse) – “Ci sono le condizioni per arrivare allo stato di emergenza”. Lo ha detto Andrea Costa, sottosegretario alla Salute, martedi mttina ai microfoni di Sky tg 24 parlando della siccità che sta colpendo il nostro paese. Costa ha spiegato che “la preoccupazione delle Regioni è giustificata e, come sempre, il Governo condividerà un percorso”. Arrivare allo stato di emergenza serve anche per “sostenere il comparto agricolo, un settore produttivo già fortemente colpito dai rincari dovuti alla guerra e dai danni della peste suina”.
Letta: “Governo proclami stato emergenza, situazione insostenibile”
“Ad Alessandria in un incontro pubblico per Abonante sindaco ho chiesto al Governo di proclamare lo stato di emergenza per la siccità. La situazione è insostenibile, i danni sempre maggiori. Il nostro eco sistema va tutelato a partire da un piano straordinario per nuovi invasi”. Lo scrive su Twitter il segretario del Pd Enrico Letta.
Ad Alessandria in un incontro pubblico per #AbonanteSindaco ho chiesto al Governo di proclamare lo #StatoDiEmergenza per la #siccità. La situazione è insostenibile, i danni sempre maggiori. Il nostro eco sistema va tutelato a partire da un piano straordinario per nuovi invasi.
— Enrico Letta (@EnricoLetta) June 21, 2022
Riserve idriche al 35% rispetto a media periodo
“Le disponibilità idrologiche “stoccate” esistenti al momento sono già limitate del 30-35% rispetto alle medie del periodo. Le temperature dell’aria raggiungeranno il valore massimo tra l’ultima decade di luglio nelle aree più distanti dal mare e la prima decade di agosto per quelle lungo le coste. I nostri vicini della Francia stanno peggio. In Italia bisogna evitare una cattiva gestione delle reti idriche. Le soluzioni ci sono: ridurre la dispersone idrica della rete nazionale, una politica di sensibilizzazione a non sprecare acqua nelle case e non solo”. Lo ha detto Massimiliano Fazzini, climatologo, docente universitario, Responsabile del Team sul Rischio Climatico della Società Italiana di Geologia Ambientale, tra i maggiori esperti italiani, meteorologo dei Mondiali di sci di Cortina.
“Se è confermato che in certe aree della Padania occidentale non piove da 80 giorni e che la poca neve caduta sui nostri monti è totalmente fusa – talvolta sino ai 3400 metri di quota – e che la quota dello zero termico in questi giorni sta sfiorando i 4500 m. – con valori di temperatura che ieri hanno toccato i 5°C sulla vetta del Monte Rosa – c’è davvero da preoccuparsi”, ha affermato.
Fazzini sottolinea la difficoltà nella giornata odierna in almeno 250 stazioni di rilevamento termometrico esistenti in Italia, si sono superati i 34°C, con picchi massimi di 38°C a Carbonia. Ma i conti si faranno a fine mese; anche in previsione di un imminente forte ondata di caldo prevista da oggi sino al prossimo week-end, dunque sembrerebbe auspicabile che le medie complessive del mese in corso saranno ancora una volta molto elevate. Consideriamo infine che sino ad ora che siamo stati “fortunati”, visto che nella vicina Francia sud orientali nella giornata di ieri sono stati battuti molti record termici assoluti e non mensili, con valori massimi sino ad oltre 43°C”.
“In quest’anno meteorologico (che, ricordo, inizia il primo dicembre) si evidenzia un deficit meteorico medio del 55% circa, con valori più elevati al nord (sino al 70% sulla porzione nord-occidentale del paese) e persino con qualche lieve controtendenza positiva all’estremo sud – ha aggiunto – E si pensi che la poca acqua caduta si è concentrata quasi ovunque in soli 15-25 giorni. Dopo un inverno siccitoso e scarsamente nevoso, in particolare sulle Alpi centro-occidentali, la situazione sta esponenzialmente peggiorando anche e soprattutto in relazione alle elevate temperature che si stanno verificando. E non c’è proprio da ben sperare, viste le elaborazioni dei modelli numerici di previsione meteorologica a breve e medio termine. Se è confermato che in certe aree della Padania occidentale non piove da 80 giorni e che la poca neve caduta sui nostri monti è totalmente fusa – talvolta sino ai 3400 metri di quota – e che la quota dello zero termico in questi giorni sta sfiorando i 4500 m. – con valori di temperatura che ieri hanno toccato i 5°C sulla vetta del Monte Rosa – c’è davvero da preoccuparsi, probabilmente mai come stavolta”, ha concluso.
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