Il leader di Italia Viva Matteo Renzi: "Il progetto del Terzo polo andrà avanti anche dopo il 25 settembre"
Depositati al Viminale i simboli per concorrere alle elezioni del 25 settembre, i partiti sono alle prese con la definizione di candidature e liste nei vari collegi. Alta tensione nel Pd con Letta che ha convocato la direzione per sciogliere i nodi legati ai nomi e ai collegi: ieri l’addio in polemica del senatore Dario Stefano. Martedì 16 agosto si tengono le Parlamentarie 5 stelle con gli iscritti chiamati a scegliere online i candidati. Mario Draghi intanto prende le distanze dal simbolo col suo nome presentato ieri: “Nessun avallo”.
Pd: Direzione su liste slitta alle 21.30
La direzione del Pd convocata dal segretario, Enrico Letta, per fare il punto sulle liste per le candidature per le elezioni del prossimo 25 settembre slitta alle ore 21.30. E’ quanto apprende LaPresse. La riunione inizialmente prevista alle 11, era già stata rinviata alle ore 15 prima e alle 20 poi. I problemi relativi agli slittamenti riguardano, viene spiegato, i posizionamenti di alcuni parlamentari uscenti tra cui Stefano Ceccanti. Al momento risultano infondate le notizie che lo vedrebbero candidato al proporzionale a Pisa.
Pd: slitta nuovamente Direzione su liste, riunione alle 20
Slitta nuovamente, alle ore 20, la Direzione del Pd convocata dal segretario, Enrico Letta, per fare il punto sulle liste per le candidature per le elezioni del prossimo 25 settembre. È quanto apprende LaPresse da fonti dem. La riunione, inizialmente prevista alle 11, era già stata rinviata alle ore 15. Ora un nuovo aggiornamento alle 20.
Salvini: “Dopo partite Iva flat tax anche a dipendenti e pensionati”
“Abbiamo approvato la flattax al 15% per 2 milioni di partite iva: ora la faremo anche per dipendenti e pensionati. Io ci credo”. Così su twitter il leader della Lega Matteo Salvini.
Pd: slitta alle 15 riunione Direzione su liste elezioni
Slitta intanto alle ore 15 la Direzione del Pd convocata dal segretario, Enrico Letta, per chiudere le liste delle candidati alle elezioni politiche del prossimo 25 settembre. È quanto si apprende da fonti dem. La riunione era inizialmente prevista alle ore 11.
Berlusconi: “Letta sceglie strada scontro per tenere unita sinistra”
Il segretario Pd Enrico Letta “ha scelto la strada dello scontro, anche a costo di falsificare la realtà, perché è l’unico modo per tenere unita la sinistra e per nasconderne il suo vuoto politico e programmatico. Noi non cadremo in questa trappola, continueremo a parlare serenamente dei contenuti che interessano gli italiani. Quanto alla mia stima personale e al mio rispetto istituzionale per il Presidente Mattarella, sono troppo noti perché debba ribadirli ancora”. Così Silvio Berlusconi in un’intervista a Libero. – “Il governo Draghi ha fatto un buon lavoro, che io avrei preferito continuasse fino alla scadenza naturale della legislatura. Tuttavia non ha fatto miracoli, come è ovvio, anche per la presenza al suo interno di forze politiche come i Cinque Stelle che si sono messe di traverso su tutto, fino a farlo cadere. I problemi strutturali dell’Italia non sono certo risolti, la ripartenza dopo la pandemia era appena cominciata, la crisi internazionale determina nuove difficoltà. Il lavoro da fare è molto, ma noi siamo pronti”. Così Silvio Berlusconi in un’intervista a Libero.
Renzi: “Importante chiudere partita terzo polo, progetto avanti dopo elezioni”
“Per me era importante chiudere la prtita per il Terzo Polo” e in quest’ottica un passo indietro “l’ho fatto volentieri, sicuro che il nostro è un progetto che potrà andare avanti anche dopo il 25 settembre e dopo le elezioni potrà dare un tetto a molta gente”. Così Matteo Renzi a Radio Leopolda.
Calenda: “Sei mesi e ci sarà la crisi, serve coalizione responsabile”
“Sei mesi e ci sarà la crisi, chiunque vinca. Per questo servirà una coalizione dei responsabili”. Lo sostiene in un’intervista al Corriere della Sera il leader di Azione Carlo Calenda. Per Calenda quindi “la strada è quella di un governo Draghi o di un governo ispirato al suo metodo”. “Non ci sono due poli ma quattro e serve un confronto tv con tutti”, spiega. Calenda si dice anche convinto che non sia impossibile fermare la vittoria del centrodestra. “Il proporzionale conta moltissimo in queste elezioni. E sei noi prendiamo dal 10% al 15%, si può fermare questo gioco della politica contro che ha dilaniato il Paese negli ultimi trent’anni”. E aggiunge: “Siamo partiti a Roma con i sondaggi al 6% e abbiamo finito al 20%. Il nostro risultato servirà ad obbligare questi partiti irresponsabili ad andare avanti con Draghi invece di ricominciare a demolire il lavoro fatto”.
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