La ministra per il Sud e la Coesione territoriale ospite di LaPresse
“Dubito gli italiani vogliano mandare in Parlamento persone pagate da Putin”. Così la ministra per il Sud e la coesione territoriale Mara Carfagna ospite di LaPresse rispondendo alle domande dei giornalisti Jordan Foresi e Donatella Di Nitto. Sul reddito di cittadinanza propone: “Non lo aboliamo ma va riformato”. E a proposito degli investimenti chiede che le priorità siano “sanità e istruzione, non la flat tax”.
Fondi russi
“La mia posizione, la nostra, di Azione è molto chiara: se esiste un capitolo Italia sul dossier dei finanziamenti russi a partiti o personalità politiche italiane, questo capitolo Italia sia reso noto prima del voto. Altrimenti rischia di essere soltanto un polverone” spiega Carfagna. “Io continuo a farmi delle domande su quello che è accaduto il 21 luglio, quando è stato mandato a casa il governo Draghi – aggiunge -. Non è stato mandato a casa perché governava male, quindi mi chiedo perché è stato fatto cadere, guarda caso da chi più volte ha messo in dubbio la politica di sostegno all’Ucraina e anche la politica delle sanzioni, e mi riferisco in particolare a Giuseppe Conte e a Matteo Salvini”.
Il piano per il Sud e il Pnrr
“Per lui il Sud è il secondo capitolo dopo quello che prevede risorse per la crescita a lo sviluppo” ha detto ancora Carfagna. “Sono oltre 80 miliardi di euro” i soldi destinati al Sud nel Pnrr, spiega Carfagna. “Con la rinegoziazione che vuole la destra rischio di un blocco dei cantieri”, aggiunge. “Rinegoziare il Pnrr significherebbe bloccarlo”, poiché “l’erogazione di fondi è soggetta a un cronoprogramma” e “bloccare il Pnrr significherebbe bloccare i cantieri”.
Reddito di cittadinanza da riformare
“Abbiamo dimostrato che al Sud c’è un’alternativa, la maggior parte dei posti di lavoro creati in un anno sono stati al Sud, a quelle persone che vogliono lavorare dobbiamo dare un’opzione” ha detto la ministra, a proposito del Rdc. C’è un pezzo di Sud che è preoccupato che la destra voglia abolire il reddito di cittadinanza visto che è uno dei punti del loro programma. A questo pezzo di Sud, come ministro per il Sud e come esponente di Azione, dico che per quello che riguarda noi il Rdc non va abolito come sostegno alla povertà” ha detto Mara Carfagna. “Immaginare di abolire in una fase drammatica come questa uno strumento di sostegno al reddito è folle, quindi quel pezzo di Sud va rassicurato. Il Rdc va mantenuto e riformato”.
Il ruolo di Draghi
“Nessuno di noi ha chiesto a Mario Draghi la disponibilità a ritornare al servizi del paese. Glielo chiederemo se si creeranno alcune condizioni, la prima fra queste è che il risultato di Azione e Italia Viva sia talmente tanto importante da avere anche la forza numerica per indicare questa strada, che è la strada migliore per il paese in questo momento” ha spiegato la ministra Carfagna. “Governiamo possibilmente attraverso una forma di pacificazione nazionale”, ha detto Mara Carfagna, rispondendo alla domanda sul possibile ruolo di Draghi. “Governare con incompetenti spaccando il Paese è da folli”.
“Giogia Meloni bacchetta Salvini quando chiede ulteriore debito, lei sa benissimo che scaricherebbe sul futuro dei nostri giovani” e “significa far pagare a famiglie e imprese i tassi di interesse che schizzano”. “La campagna elettorale sarebbe bene non si facesse sulla pelle degli italiani”.
Il rapporto con l’Europa
“Il governo Draghi dialogava molto bene con l’Ue” ha detto Carfagna, mentre “la destra dialoga da pari a pari con l’Ungheria, la Polonia, che sono Paesi fanalino di coda dell’Europa”. A questo proposito aggiunge: “Sono preoccupata dell’assenza di una linea e della mancanza di credibilità” di Giorgia Meloni.
“Siamo a favore del nucleare, di ultima generazione, pulito e sicuro” ha spiegato Carfagna.
“I fatti ci dicono che non è così”, dice a proposito del dualismo destra-sinistra. “Lo ha ammesso Letta – spiega – e nei fatti lo ha ammesso la stessa Meloni quando si distingue da Salvini”.
“Fondi a sanità, no flat tax”
“Ogni euro in più che entra nelle casse dello Stato deve essere investito per sanità e istruzione, sono le nostre due priorità, non per flat tax o pensioni, perché non è accettabile in un Paese civile, moderno, democratico, che gli italiani spendano oltre 40 miliardi di euro per saltare file di attesa lunghe mesi per visite oncologiche, tac, mammografie, non può più accadere” ha spiegato la ministra Carfagna.
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