Il leader di Forza Italia è tornato sulle frasi riguardanti il presidente russo nel corso dell'evento di chiusura della campagna elettorale a Milano

Hanno assolutamente distorto le mie dichiarazioni, il mio parere e la nostra posizione. Ma quante volte ancora dobbiamo dichiarare che io e Forza Italia, siamo dalla parte dell’attuale governo, abbiamo votato il sostegno, compreso l’invio di armi, all’Ucraina? Siamo parte integrante dell’Europa e ci sentiamo amici degli Usa”. Così il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, nel corso dell’evento di chiusura della campagna elettorale a Milano .

 

 

“La Russia, per storia, per religione, per cultura, per stile di vita, è assolutamente uno Stato europeo. Spero che questa situazione possa cambiare e spero che si possa davvero costituire un’Europa che ricomprenda davvero tutti gli Stati veramente europei. Pensate al dolore – ha sottolineato – che provo a vedere quello che si è sviluppato in Europa e in Occidente nei confronti della Russia. Io ero riuscito nel 2002 a mettere d’accordo Putin, Bush e tutti i capi dei Paesi della Nato a firmare un trattato, a Pratica di Mare, con cui finalmente si metteva fine a più di 50 anni di Guerra fredda. E le cose finalmente sembravano cambiate. Adesso siamo tornati a prima di Pratica di Mare, la Russia è isolata, ha contro l’Europa, gli Stati Uniti e tutto l’Occidente. E questa situazione l’ha fatta avvicinare alla Cina”.

“Senza di noi non ci sarebbe una maggioranza nel governo di centrodestra. Tutte le decisioni che verranno prese dovranno rispettare i nostri valori. Se per caso ci fossero delle posizioni dei due altri partiti che fossero in distonia con i nostri valori atlantisti ed europeisti, in quel governo non ci staremmo più nemmeno per un minuto. Siamo assolutamente indispensabili. Meloni e Salvini hanno una caratteristica: sono due persone leali. Il mio rapporto con loro è un rapporto da padre a figli. Mi sembra che possa anche perciò essere definito anche un rapporto affettuoso, ma io ho una cultura e un passato culturale, imprenditoriale e sportivo, che mi permetterà sicuramente, quando ci sarà discordia, di chiamarli, di offrigli una splendida cena e di convincerli prima della mezzanotte”.

Lei farebbe un governo con ministri politici o con le energie migliori del Paese? “Assolutamente sarà un governo politico ma io spero di poter avere dalla cultura, dall’università, dalle imprese, dal commercio e dal volontariato dei protagonisti di prima forza che possono entrare da noi che possano fare un governo che rappresenti le forze migliori che sono nel Paese”.

“Non mi pare che l’attenzione che il giornalismo dà a Calenda & company sia pari all’attenzione dei cittadini. La gente di questi signori se ne frega. La domanda che mi fanno è: quanto staranno ancora insieme Renzi e Calenda? Le risposte sono state: mezza giornata, tre ore o cinque minuti. I Cinquestelle sono il vero terzo polo e, quindi, loro sono il quarto polo. Dicono di essere di centro, ma Calenda è stato ministro di un governo del Pd ed è tuttora europarlamentare del Pd. Non raccontino storie, un voto a loro è sprecato”.

“Tutti questi leader o pseudo-leader che sono in giro non possono fare tante cose, perché non hanno mai lavorato. Non ce n’è uno che ha lavorato un giorno. Se gli italiani guardassero alla cultura efficientista di questi leader, non li voterebbero. Lo dico perché il mio profilo mi rende imparagonabile a loro. Per il Silvio Berlusconi che vedo allo specchio tutte le mattine, sono un signore rispettoso degli altri, buono, concreto, efficiente e generoso”, ha aggiunto.

“Il mio motto è questo, che risale a prima della mia discesa in campo: chi ci crede combatte, chi ci crede supera tutti gli ostacoli, chi ci crede vince. E noi vinceremo tutti insieme anche questa volta”.

In questa campagna elettorale, “ci sono state solo due uscite, ieri e stasera, tutto il resto l’ho fatto con i giornali, con le radio, con le tv e i social network perché all’inizio della campagna elettorale, sono andato a fare un comizio a Lesmo, vicino ad Arcore, sono sceso da una scala, un gradino è schizzato via e ho fatto un volo all’indietro di 5 metri. I medici hanno detto che era probabile che io potessi morire, mi sono fatto male in fondo alla schiena, tutta una gamba nera per il sangue che è rimasto dentro, ma ho fatto lo stesso la campagna elettorale”. 

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