Il governatore campano analizza la sconfitta elettorale: "Occorre scuotersi subito, chi si è stancato stia a casa"

Vincenzo De Luca lancia un appello al Pd e al suo elettorato: bisogna reagire immediatamente alla débâcle del 25 settembre. In una nota diffusa sui propri canali social, il governatore campano prova a risollevare gli animi: “Avverto fra la nostra gente un clima di depressione, di ‘fine della storia’. Credo sia indispensabile uscire subito da questo stato d’animo. Il colpo è stato duro. Ma occorre reagire con forza. Chi si è stancato, stia a casa. Per chi vuole combattere è necessario guardare in faccia la realtà, con l’umiltà, il rigore, lo spirito autocritico necessariamente spietato, che ci è richiesto ora”, scrive De Luca nella cui regione è stato il Movimento 5 Stelle di Conte ad affermarsi come primo partito. 

Vincenzo De Luca ospite a

L’autocritica: “C’è un problema di relazioni umane”

Un’analisi che parte in primis da una critica interna e che secondo De Luca è da individuarsi non tanto in un “problema di uomini e di programmi” bensì in un “problema di relazioni umane”. “Nei nostri confronti è cresciuto un sentimento di insofferenza, di estraneità”, scrive il presidente della regione Campania che poi aggiunge: “Veniamo percepiti come un misto di presunzione, di supponenza e di inconcludenza. Il nostro linguaggio ha dimenticato le parole della gente normale”. Parole chiare quelle del governatore secondo cui il Pd parla “una lingua morta”. “Spesso – aggiunge – non ci ascoltano neanche. Offriamo, il più delle volte, un personale politico senza nessun legame con i territori, cresciuto nelle stanze ammuffite delle correnti, o nei salotti pieni di luce e privi di aria. Non si vede gente che provenga dalla fatica e che conosca l’odore della terra bagnata, o il rumore di una fabbrica o l’angoscia di una vita di povertà, di una bottega che chiude, di un lavoro che non arriva mai”.

Sud scomparso da anni da orizzonte Pd

C’è poi il tema del Sud, che De Luca sente inevitabilmente proprio e sul quale si concentra parte della sua riflessioone.  “Dopo le elezioni, abbiamo davanti un problema politico enorme: è in gioco, ormai, il carattere di forza nazionale del Pd. Il Sud è scomparso dal suo orizzonte da anni e anni. E in queste condizioni, si rischia di diventare un partito meno che regionale, condannato all’ininfluenza”, scrive ancora il governatore che spinge verso un’immediata reazione. “Occorre scuotersi subito – ribadisce il governatore campano-. Non è finita la storia. E’ finita la vicenda di una forza politica, che non si è data una identità programmatica chiara e percepibile, e un modo di essere, di lavorare e di selezionare i suoi gruppi dirigenti sulla base del merito e della militanza”.

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