La leader di Fratelli d'Italia: "L'unica cosa che temo è che la stampa faccia confusione"
A una settimana dalla vittoria di Fratelli d’Italia alle elzioni, Giorgia Meloni si è espressa sui futuri ministri. “Se sarà un governo di tecnici? Io leggo cose abbastanza surreali sulla stampa, che poi dovrei anche commentare. Consiglio prudenza“, dice la presidente di FdI in risposta a chi le chiede dalla possibilità che il prossimo sia un governo con professionisti estranei al parlamento. “L’unica cosa che temo – aggiunge – è che la stampa “faccia confusione”.
Nel frattempo la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, nel suo ufficio a Montecitorio si è occupata di caro energia e dossier economici. Lo riferiscono fonti di Fdi spiegando che “anche oggi la difesa dell’interesse nazionale italiano, in un contesto internazionale sempre più complesso, è stata la stella polare del lavoro e dei contatti dalla leader di FdI e dei suoi collaboratori”. In riferimento poi ai principali vertici in programma nelle prossime settimane, tra i quali spicca il Consiglio Ue del 20 e 21 ottobre, da via della Scrofa ricordano che “non c’è alcuna volontà di creare fratture tra l’attuale governo e quello che verrà ma spiegano anche che i documenti che arriveranno a Bruxelles saranno il frutto del lavoro e degli approfondimenti dell’Esecutivo ora in carica”.
Per Meloni l’importante è chiudere la squadra presto: “Cerchiamo di capire quando” saranno le consultazioni, “l’unica cosa secondo me è che, comunque vada, bisogna fare presto, ci sono troppe scadenze importanti“, ha detto la presidente di Fratelli d’Italia lasciando poi la Camera. Il centrodestra andrà unito alle consultazioni? “Non ci siamo ancora interrogati su questo, ragionevolmente sì, lo abbiamo fatto in passato ma non ne abbiamo parlato francamente”.
Rispondendo a una domanda sul dossier energia, ha detto: “Io sono un po’ incuriosita dalle ricostruzioni che leggo la mattina, forse ci sono poche informazioni e bisogna riempire… Leggo che Meloni è diventata ‘draghiana‘: io penso che persone normali, che cercano di organizzare una transizione ordinata nel rispetto delle istituzioni, fanno una cosa normale” a confrontarsi, “non è che diventa che stai a fare un inciucio. Non capisco le ricostruzioni, non è questione di divergenze”. “C’è la questione energetica, che per me è la più preoccupante – ha sottolineato ancora -, c’è il Governo che sta lavorando in Europa in una trattativa che voi sapete essere molto complessa. Sono stata tra le prime a sostenere il price cap, è normale che io senta il ministro Cingolani per sapere come stanno andando le trattative e per regolarmi, eventualmente, su che cosa poi serva di quello che possiamo fare noi. È normale che ci si parli, non c’è divergenza”. “La divergenza – conclude Meloni – mi pare piuttosto in seno ad alcune scelte europee che si stanno consumando però posso solo seguire per cercare di capire poi qual è la parte che possiamo aggiungere noi rispetto a quello che sta accadendo in Europa, ma è normale farlo con chi sta affrontando la trattativa”.
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