Arriva anche ai piani alti la bagarre su quella che viene considerata una “ingerenza” della Francia nelle questioni italiane, dopo le la ministra francese per gli Affari europei Laurence Boone, intervistata da Repubblica, he detto che “vigilerà sul rispetto dei diritti” nel nostro Paese dopo la vittoria alle elezioni di Fratelli d’Italia. Oltre a Meloni, rispondono anche Draghi e Mattarella.
Subito la risposta di Giorgia Meloni, in un post su Facebook: “Leggo che Boone avrebbe detto: ‘Vogliamo lavorare con Roma ma vigileremo su rispetto diritti e libertà e saremo molto attenti al rispetto dei valori e delle regole dello Stato di diritto‘. Replicando lo scivolone già fatto qualche giorno fa dal primo ministro francese Élisabeth Borne. Voglio sperare che, come spesso accade, la stampa di sinistra abbia travisato le reali dichiarazioni fatte da esponenti di governo stranieri, e confido che il Governo francese smentisca immediatamente queste parole, che somigliano troppo a una inaccettabile minaccia di ingerenza contro uno Stato sovrano, membro dell’Unione Europea. L’era dei governi a guida Pd che chiedono tutela all’estero è finita, credo sia chiaro a tutti, in Italia e in Europa”, ha aggiunto Meloni.
Parigi ha replicato che La ministra “non intende dare lezioni a nessuno”. “La presentazione in questa intervista della relazione che intendiamo avere con l’Italia semplifica eccessivamente il pensiero del ministro – spiegano le fonti interpellate -. Come ha detto, la Francia rispetta ovviamente la scelta democratica degli italiani”.
“L’Italia sa badare a se stessa nel rispetto della sua Costituzione e dei valori dell’Unione Europea”, ha detto il presidente Mattarella.
“No, nessuna preoccupazione“. Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha risposto a chi gli chiedeva se i leader avessero espresso preoccupazione su un “presunto caso Italia”.
E subito Meloni commenta: “Le parole di Mattarella e Draghi? Penso che qualunque italiano possa sentirsi rappresentato dalla segnalazione circa il fatto che l’Italia, come correttamente detto, è perfettamente in grado di badare a se stessa senza ingerenze. Siccome non era la prima volta, penso fosse necessario ribadire che in nessun trattato c’è scritto che compete a una nazione straniera vigilare sul serio rispetto dei diritti in un’altra”. Così la presidente di Fdi, lasciando la Camera.