Pier Paolo Bombardieri è stato confermato segretario generale della Uil. È stato votato all’unanimità dal Consiglio. La proposta del suo nome è stata preceduta da un lungo applauso da parte dei delegati presenti. Con questa elezione si chiude il 18esimo congresso nazionale della Uil che si è tenuto a Bologna.
“Non ho mai risposto alle provocazioni in campagna elettorale, ma adesso posso dirlo da neo eletto. Noi non ci siamo spostati dai nostri ideali. Forse l’ha fatto la sinistra: a sinistra c’è Renzi che ha smontato l’articolo 18. C’è Calenda. Forse è la sinistra che deve fare una riflessione su chi è e su chi rappresenta” ha detto Bombardieri in uno dei passaggi del discorso da neo segretario generale della Uil.
“Facciamo un percorso insieme, un lavoro che sia in grado di coprire i diritti sindacali a tutte quelle aziende che hanno meno di 15 dipendenti. Cominciamo da qui, allarghiamo la nostra rappresentenza a chi quotidianamente subisce ricatti e non ha tutele sindacali. Abbiamo l’obbligo di superare alcune diversità di vedute. Il pluralismo sindacale, in questo Paese, é una ricchezza ma dobbiamo avere la capacità di stare insieme anche quando non la vediamo esattamente allo stesso modo. Abbiamo di fronte problemi troppo importanti per essere divisi”.
“Siamo pronti a confrontarci, a misurarci e a dare il nostro contributo. Noi auspichiamo che il nuovo Governo tenga conto del confronto e de contenuti delle proposte. In questo Paese c’è un gran numero di lavoratori dipendenti e pensionati che soffrono e che hanno perso potere potere d’aquisto. Bisogna dare prima risposte a loro”.
“Per noi è arrivata l’ora di parlare di omicidio sul lavoro. Non possiamo più accettare questa situazione: bisogna aumentare le pene, la prevenzione e la formazione, ma al contempo colpire chi è responsabile di queste morti”.
“Complimenti a Bombardieri per la sua rielezione a segretario della UIL. Ora lavoriamo insieme per affrontare le molte sfide che il nostro Paese ha di fronte a partire dal salario minimo e dalla riduzione del tempo di lavoro a parità di salario”. COsì Giuseppe Conte, leader M5S, su twitter.