Il leader del M5S al Salone della Giustizia, sulla proposta leghista di alzare la soglia dei pagamenti cash

Alzare a 10mila euro il tetto ai pagamenti in contanti, come proposto in un disegno di legge depositato dalla Lega, aprirebbe la strada a un aumento dell’evasione fiscale. Lo ha detto il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, intervistato dalla direttrice di LaPresse, Alessia Lautone, in occasione del Salone della Giustizia di Roma. “Stanno facendo un favore agli spalloni, quelli che con le valigette vanno oltralpe e portano le nostre risorse nelle banche oltre confine. Grazie al governo Draghi hanno abolito il cashback e completano la riforma contro le misure che avevamo introdotto per rendere i pagamenti tracciabili. Ritorniamo alle mazzette in nero e alle valigette in nero, come all’epoca di ‘mani pulite’. Daremo la stura all’economia sommersa”, ha dichiarato Conte. L’ex premier ha bocciato anche la prospettiva di una tregua fiscale menzionata ieri da Giorgia Meloni nel discorso con cui ha chiesto la fiducia alla Camera: “Su famiglie e imprese e caro-bollette non ha detto nulla, ma Meloni ieri ha parlato di tregua fiscale, cioè di condoni. Il messaggio che così si dà è: cari onesti che pagate le tasse, siete dei fessi”. E ha concluso: “Più seriamente potremmo far pagare tutti perché tutti paghino meno, recuperando oltre 100 miliardi di economia sommersa”.

“Draghi o Meloni? Nessuno dei due”

Tra gli altri temi politici trattati dal leader M5S, anche il confronto tra Meloni e il premier uscente Mario Draghi: “Questa è una domanda insidiosa. Draghi ormai è fuori dalle opzioni. Abbiamo la Meloni, respingo la Meloni. Nessuno dei due“. Conte ha chiuso la porta al ritorno nel Movimento di Luigi di Maio e degli altri fuoriusciti: “Sono dispiaciuto per loro, sia perché hanno scelto di andare via mistificando le nostre posizioni politiche, sia perché hanno rinnegato valori e battaglie combattute per anni. Dovrebbero rinnegare anche questa scelta e due rinnegamenti non portano a nulla di positivo”. E detto che anche lui rispetterà il limite dei due mandati: “Ma ci mancherebbe, assolutamente sì, sarò il primo a rispettarlo quando sarà il mio turno”. 

“No a un nuovo invio di armi a Kiev”

“Dobbiamo aiutare famiglie e imprese, non fare scellerate corse al riarmo“: questa la posizione di Conte, che si è detto sfavorevole all’invio di nuove armi a Kiev. E ha aggiunto: “Non sono d’accordo quando sento dire qualche leader europeo che sarà Zelensky a dirci quali sono i termini della pace. Noi abbiamo diritto di sederci al tavolo e di concordare con lui quali sono le condizioni di quella pace, visto che abbiamo anche contribuito alla difesa dell’Ucraina”. 

“Da noi proposte per migliorare politiche del lavoro”

Se Il Movimento 5 Stelle andrà in piazza per difendere il reddito di cittadinanza? “Noi siamo già in piazza, perché non abbiamo mai perso il contatto con i cittadini. Io sono sempre in piazza, da nord a sud, e siamo pronti a fare politica in parlamento per le strade e nelle piazze”, ha dichiarato Conte, rivolgendosi anche alla maggioranza: “Se la maggioranza vuole affrontare i problemi dei fragili abbiamo proposte serie per migliorare le politiche attive del lavoro. Questa una delle prime carte che mettiamo sul tavolo”. E al Pd ha detto: “Noi abbiamo preso degli impegni coi cittadini presentandoci da soli con una nostra offerta politica. Faremo le nostre battaglie e il nostro percorso. Se il Pd vorrà condividerle sa dove trovarci”.

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