Il suo discorso alla Camera è un programma sul futuro: presidenzialismo, fisco, Pnrr, migranti
Un governo “politico” che “manterrà gli impegni presi” in campagna elettorale, con un presidente del Consiglio intenzionato a tirare diritto. Giorgia Meloni è perentoria nel discorso programmatico tenuto alla Camera, dove a sera incassa la fiducia con 235 voti favorevoli e 154 contrari (5 gli astenuti). Poi, in serata, la telefonata con Joe Biden. La “rotta è tracciata – cinguetta la premier al termine del voto -Ringrazio tutte le forze politiche per aver ascoltato le linee programmatiche che l’Esecutivo intende attuare per risollevare l’Italia. Sarò in Senato per un altro importante tassello“. Meloni ha ringraziato intanto il Presidente Biden per le congratulazioni e ha ribadito la profonda amicizia che lega Italia e Usa. Meloni ha anche sottolineato l’importanza della partnership transatlantica, soprattutto alla luce delle storiche sfide che le democrazie occidentali stanno affrontando, come la guerra in Ucraina e la crisi energetica e alimentare. È quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi.
Il programma
“L’orizzonte al quale vogliamo guardare – annuncia al mattino nel suo intervento – non è il prossimo anno o la prossima scadenza elettorale. Quello che ci interessa è come sarà l’Italia tra dieci anni, e sono pronta a fare quello che va fatto, a costo di non essere compresa, a costo perfino di non venire rieletta, per essere certa di avere reso, con il mio e il nostro lavoro, il futuro di questa Nazione più agevole”. Meloni tocca tutti i principali nodi legati all’attualità – posizionamento internazionale, guerra in Ucraina, crisi energetica, Pnrr, riforme, fisco, lavoro, diritti – senza eludere nessun tema. Parlando di “libertà e democrazia” come elementi distintivi della civiltà europea contemporanea, la leader di Fratelli d’Italia confessa di non aver “mai provato simpatia o vicinanza nei confronti dei regimi antidemocratici; per nessun regime, fascismo compreso, esattamente come ho sempre reputato le leggi razziali del 1938 il punto più basso della storia italiana, una vergogna che segnerà il nostro popolo per sempre. Combatteremo qualsiasi forma di razzismo, antisemitismo, violenza politica e discriminazione”. “Quello che noi vogliamo fare è garantire a tutti gli italiani un futuro di maggiore libertà, giustizia, benessere e sicurezza”, spiega Meloni, indirizzando una battuta tagliente a chi “negli ultimi giorni, anche fuori dai nostri confini nazionali”, ha detto di voler “vigilare” sul nuovo governo: “Direi che possono spendere meglio il loro tempo. Chi dall’estero dice di voler vigilare sull’Italia non manca di rispetto a me o a questo Governo: manca di rispetto al popolo italiano, che non ha lezioni da prendere”.
Un altro messaggio spedito sempre oltre confine è quello sulla collocazione internazionale, con l’Italia che “continuerà ad essere partner affidabile in seno all’Alleanza atlantica, a partire dal sostegno al valoroso popolo ucraino che si oppone all’invasione della Federazione russa”. “Sbaglia chi crede che sia possibile barattare la libertà dell’Ucraina con la nostra tranquillità – avvisa quindi Meloni -. Cedere al ricatto di Putin sull’energia non risolverebbe il problema, lo aggraverebbe”. Certo, resta il fatto che proprio sul dossier energia i segnali arrivati dall’ultimo Consiglio europeo “rappresentano un passo avanti”, ma sono ancora “insufficienti”, e per questo sarà necessario mantenere e rafforzare le misure a supporto di famiglie e imprese contro il caro bollette intervenendo “con misure concrete che affronteremo anche con la prossima legge di bilancio, sulla quale siamo già al lavoro”. Anche sulla postura che il governo terrà dentro le istituzioni europee, Meloni va dritta la punto: “Rispetterà le regole in vigore e offrirà il suo contributo per cambiare quelle che non hanno funzionato, a partire dal dibattito in corso sulla riforma del Patto di stabilità e crescita”. “Io non devo fare nessuna scelta”, aggiunge quindi in sede di replica in riferimento ai rapporti in Europa: “L’ho già fatta da tempo ed è sempre e solo difendere l’interesse nazionale italiano. Non farò mai la cheerleader di nessuno”. E sul Pnrr l’obiettivo sarà quello di spendere i fondi “senza ritardi e sprechi, concordando con la Commissione europea gli aggiustamenti necessari”.
Immancabile il riferimento sulla necessità di varare una riforma costituzionale in senso presidenziale. Da fare se possibile dialogando con tutti in Parlamento, ma anche da soli se dovessero emergere “opposizioni pregiudiziali”. Parallelamente poi l’intenzione è dar seguito “al processo virtuoso di autonomia differenziata”, caro alla Lega esattamente come l’estensione della flat tax, citata dalla Meloni assieme a una “tregua fiscale” e a una “serrata” lotta all’evasione. Per quanto riguarda le pensioni, invece, “intendiamo facilitare la flessibilità in uscita con meccanismi compatibili con la tenuta del sistema previdenziale partendo dal rinnovo delle misure in scadenza a fine anno”. Sul reddito di cittadinanza Meloni ribadisce che per come è stato pensato e realizzato “ha rappresentato una sconfitta per chi era in grado di fare la sua parte per l’Italia”. Nota anche la posizione sulla gestione dei flussi migratori (“fermare le partenze illegali spezzando finalmente il traffico di esseri umani nel Mediterraneo”) e Covid. “Voglio dire, fin d’ora, che non replicheremo, in nessun caso il modello” attuato dal ministro Speranza, evidenzia Meloni, aprendo a una commissione d’inchiesta: “Occorrerà fare chiarezza su quanto avvenuto durante la gestione della crisi pandemica”.
Le opposizioni
Il passaggio sul Covid è tra quelli che Enrico Letta mette nel mirino definendolo “da brividi”. “Noi – afferma il segretario dem – siamo orgogliosi di avere nel nostro gruppo Speranza che rappresenta quello che l’Italia ha fatto in questi anni per combattere una delle sfide più complesse che l’Italia ha mai dovuto affrontare. Mentre da lei ho sentito strizzate d’occhio a mondi non proprio collaborativi in quella fase”. Letta annuncia poi che il Pd sarà “guardiano inflessibile dei principi della costituzione”, anticipando che “saremo contrari al disegno presidenzialista che non va bene per il nostro paese”. A prendere la parola in Aula anche il presidente M5s, Giuseppe Conte, pronto ad attuare un’opposizione “solida e puntuale nell’interesse degli italiani, ma implacabile e intransigente”. Dopo la fiducia incassata alla Camera, Meloni è attesa domani dal passaggio al Senato, dove prenderà la parola anche il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi che comunque ‘promuove’ l’intervento programmatico di Meloni: “Ha tracciato una rotta chiara, nel solco del lavoro fatto fino ad oggi dal centrodestra”.
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