La premier in conferenza stampa al ministro dell'Interno Piantedosi e a quello della Giustizia Nordio
A una settimana dal suo insediamento Giorgia Meloni ha presieduto il primo Consiglio dei Ministri operativo in cui è stato approvato un decreto unico con misure urgenti in materia di Covid, rave party e carcere ostativo. “Avevamo promesso che saremmo stati veloci e veloci siamo. Abbiamo approvato un primo decreto molto importante, simbolico perché nella relazione fatta alle Camere ho ricordato la lotta alla criminalità organizzata”, ha detto la premier parlando in conferenza stampa al fianco del ministro dell’Interno Piantedosi e a quello della Giustizia Nordio. “Sono fiera che il primo provvedimento di questo governo contenga una iniziativa che va in questo senso”, ha continuato il presidente del Consiglio.
Su ergastolo ostativo norma approvata alla Camera
“Abbiamo deciso di intervenire su una materia che ci sta particolarmente a cuore, ovvero il carcere ostativo. E per rispetto al lavoro fatto dal Parlamento abbiamo deciso di prendere la norma così come votata alla Camera e inserita nel decreto”, ha spiegato Meloni che sullo slittamento della riforma Cartabia ha aggiunto: “Ai fini del Pnrr non cambia nulla. Ci siamo presi due mesi, mantenendo i nostri impegni con la Commissione europea per offrire più tempo ai nostri uffici giudiziari. Non c’è alcun rischio che questo rinvio venga compromesso il Pnrr“. E parlando di Giustizia ha ironizzato: “Ho tolto il bavaglio al ministro Nordio”. “Gli uffici giudiziari non sono pronti ad adempiere” a quanto chiedeva la riforma del processo penale del ministro Marta Cartabia “e questo rischiava di produrre la paralisi di sistema giudiziario. Nelle more dell’applicazione di questa norme si rischiava che una serie di detenuti uscissero dal carcere”.
Su salute non serve approccio ideologico
Giorgia Meloni è poi intervenuta sul tema della salute e del covid, sottolineando che “non si affronta con un approccio ideologico ma con un approccio scientifico serio per i provvedimenti”. Facendo riferimento a chi l’ha precedeuta, Meloni ha aggiunto: “Quello che contesto alla gestione precedente è che alla base dei provvedimenti non c’era evidenza scientifica. Il Covid è diventato un tema di campagna e i risultati non sono stati efficaci”.
Da squadra mi aspetto compattezza e lealtà
Il presidente del Consiglio ha poi parlato della sua squadra di governo: “Mi aspetto compattezza e lealtà, non ci sono stati in questa fase problemi di alcun genere. In Cdm si respira un clima di grande compattezza, entusiasmo, pure nella consapevolezza delle difficoltà che incontriamo”, ha spiegato Meloni. “Governiamo la nazione nel periodo più difficile della storia d’Italia, forme di individualismo si mettono da parte, e quando ci sono punti di vista diversi l’obiettivo di tutti è stato arrivare a una soluzione e vale anche per la squadra di sottosegretari”, ha concluso l’inquilina di Palazzo Chigi.
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