Il ministro dell'Interno al termine dell'incontro con i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi incontra i sindacati e li rassicura: le misure del decreto rave non intaccano i diritti della Costituzione. Ma allo stesso tempo si dice disposto ad appoggiare qualsiasi modifica al testo dell’art. 434-bis del Codice Penale. È quanto emerge dall’incontro del titolare del Viminale con i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil.
Al termine della riunione con Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri, Piantedosi ha detto: “Ho avuto modo di ribadire che l’applicazione delle recenti misure adottate dal Governo è limitata alla specifica ipotesi della organizzazione dei rave party e che le nuove disposizioni non intaccano in nessun modo i diritti costituzionalmente garantiti, come quello di manifestare”. Prima di aggiungere che “in ogni caso, in sede parlamentare, appoggerò qualsiasi modifica al testo normativo indirizzata nel senso di meglio precisare, qualora lo si ritenga necessario, i confini della nuova fattispecie penale”.
“Nella prospettiva di incidere efficacemente sul profilo della deterrenza”, ha concluso, “il punto nodale delle nuove misure è la confisca obbligatoria del materiale utilizzato per lo svolgimento dei rave party”, ringraziando poi “il mondo sindacale per il delicatissimo ruolo svolto a servizio del nostro Paese”.
Landini: “Abbiamo chiesto il ritiro”
Nel corso dell’incontro il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha chiesto il ritiro della norma “perché ci sono già le leggi per affrontare queste situazioni“. Lo ha detto lo stesso Landini, precisando le perplessità che ha presentato al ministero: “Perplessità sul metodo: non abbiamo compreso perchè intervenire con un decreto su una materia di questo genere e arrivare tramite un decreto legge a modificare il codice penale. Tanto più non c’era una urgenza, l’episodio con il quale hanno giustificato questo intervento nel momento in cui il decreto è uscito, era già risolto. Sui contenuti abbiamo ribadito che esistono delle norme fatte nel 2018 che permettono di affrontare queste situazioni. Abbiamo inoltre ribadito che lo consideriamo pericoloso perchè così generico, quando si parla di invasioni e di raduni questi termini possono essere estesi a qualsiasi tipo di iniziativa o di azione“.
Bombardieri: “Piantedosi esclude applicazione a iniziative sindacali”
Il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, afferma di aver “posto al ministro l’esigenza di chiarire una cosa specifica. Nel coro dei mesi passati è successo, e potrebbe avvenire ancora, che molte aziende abbiano chiuso senza avvisare i lavoratori che hanno occupato le fabbriche“, un “caso di scuola” per spiegare le preoccupazioni dei sindacati sul decreto. In risposta, riferisce, “Piantedosi ha escluso qualsiasi applicazione del decreto a iniziative di natura sindacale e collegata al lavoro”.
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