La premier ha chiesto un "supplemento di responsabilità" nel "momento più difficile della storia della Repubblica". E aggiunto: "La priorità è il lavoro"
Primo faccia a faccia tra Giorgia Meloni e i sindacati confederali. Al tavolo, a cui hanno partecipato non solo i leader di Cgil, Cisl e Uil ma anche, per la prima volta, l’Ugl, erano in gioco numerosi dossier: dal taglio del cuneo fiscale alle pensioni, passando per la questione degli extraprofitti, messa in luce nei giorni scorsi dalle parti sociali.
Insieme a Meloni presenti anche i ministri alle Imprese e made In Italy Adolfo Urso, alla P.a. Paolo Zangrillo, al Lavoro Marina Calderone, all’Economia Giancarlo Giorgetti e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. L’incontro, chiesto a gran voce dai sindacati, arriva alla vigilia del via libera del Consiglio dei ministri al quarto decreto aiuti da 9,1 miliardi di euro.
Meloni: “Serve alleanza per sicurezza energetica”
Per Giorgia Meloni la questione energetica è una priorità da affrontare e lo ha messo in chiaro durante l’incontro a Palazzo Chigi. “Le risorse del Pnrr destinate alle infrastrutture energetiche erano intorno al 5% delle risorse complessive. Bisogna stabilire quali siano le priorità, e questo è un tema strategico che mi interessa in relazione ad un’alleanza per la sicurezza energetica che diventa, nel caso nostro, non solo un tema di sicurezza e di indipendenza ma anche di strategia che può essere una delle nostre scelte più felici”, ha detto la presidente del Consiglio.
Meloni: “La priorità è il lavoro”
Durante il meeting, secondo quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, Meloni ha detto di riconoscere “l’importanza del confronto con le parti sociali“, alle quali il governo riserva “un approccio di totale apertura e rispetto“. La presidente del Consiglio ha chiesto “un supplemento di responsabilità” a tutti in quello che ha definito “il momento più difficile della storia della Repubblica”, per poi invocare un lavoro unitario in vista della “difesa dell’interesse generale”.
“In questo momento la priorità delle priorità è il lavoro, la grande criticità italiana. L’Italia ha tra i tassi più bassi di occupazione dell’Occidente, ha tra i più bassi tassi di lavoro femminile, tra i più alti tassi di lavoro nero”, ha aggiunto Meloni, definendo “un grande freno” l’attuale sistema di tassazione del lavoro. A riguardo, la presidente del Consiglio ha lanciato un appello alle sue controparti: “Possiamo decidere di affrontare questa situazione in una logica di contrapposizione, oppure decidere di farlo in una logica di collaborazione. Il mio personale approccio sarà di lealtà e di trasparenza, e sono sicura di poter trovare lo stesso atteggiamento anche dall’altra parte di questo tavolo”. La premier ha sottolineato anche la preoccupazione anche per il tema previdenziale: “Le pensioni di oggi sono basse, quelle future rischiano di essere inesistenti“.
Bombardieri: “Detassare tredicesime e aumenti contrattuali”
Per quanto invece riguarda le esigenze prospettate dalle parti sociali, il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha chiesto al governo di “detassare subito le tredicesime per dare ristoro ai dipendenti e ai pensionati e, poi, detassare gli aumenti contrattuali e quelli derivanti dalla contrattazione di secondo livello e, ancora, ridurre il cuneo fiscale. Tutto ciò puntando anche sull’estensione della tassazione degli extraprofitti“.
Landini: “Ad oggi senza risposte”
Maurizio Landini critico dopo il colloquio tra governo e sindacati. “Sul piano formale il Presidente del consiglio ha dichiarato grande disponibilità al confronto su vari temi e materie che si troveranno ad affrontare, anche per una discussione sul futuro del paese e le scelte strategiche, e ha detto che considera quello con le parti sociali un rapporto importante”, ha detto il leader della Cgil. “Quindi sul piano formale sicuramente c’è la piena disponibilità di tutti noi al confronto. Ma nel merito ad oggi noi risposte non ne abbiamo avute, se non il fatto che il perimetro della discussione sul decreto aiuti e sulla legge di bilancio sono gli spazi nel documento di programmazione economica – che non sono amplissimi – dentro ai 30 miliardi indicati”. Il giudizio del numero uno del sindacato di Corso d’Italia quindi, per il momento, “resta sospeso”.
“Siamo contrari alla logica dei condoni, serve una vera lotta all’evasione fiscale e pensiamo per questo che sia un tema fondamentale: le risorse aggiuntive ai 30 miliardi indicati vanno presi lì dove sono, con la lotta all’evasione e affrontando la questione degli extraprofitti”, ha aggiunto Landini. Mentre sulla flat tax ha detto: “Noi siamo per una riforma fiscale seria, che aumenti il netto in busta paga per il lavoratori, a partire dai redditi più bassi. Non per la flat tax”.
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