Giorgia Meloni espone la manovra in conferenza stampa, dopo l’approvazione in Cdm. “Sono molto soddisfatta del lavoro fatto” ha esordito la premier, dicendo che l’approccio è stato come per un “bilancio familiare”.
“Come promesso la voce maggiore di spesa riguarda il tema del caro-bollette. Al caro energia destiniamo 21 miliardi di euro” su 35 complessivi previsti in manovra, spiega Meloni. “Abbiamo scritto questa legge di bilancio che non si limita a un lavoro ragionieristico, ma fa scelte politiche. In appena un mese questo governo ha scritto una manovra che racconta una visione politica” ha detto Meloni.
“Questa manovra è figlia di scelte politiche, abbiamo deciso quali fossero le priorità. La considero una manovra coraggiosa e coerente con gli impegni presi con il popolo, è una manovra che scommette sul futuro, che cuba complessivamente 35 miliardi di euro, con priorità la crescita e la giustizia sociale” dice ancora la premier.
Scompare il reddito di cittadinanza dal 2024 per chi è in grado di lavorare, spiega Meloni. “Manteniamo gli impegni sul reddito di cittadinanza. Avremmo avuto bisogno di più tempo per fare una riforma complessiva di questa materia, che però faremo” spiega. “Fedeli ai nostri principi” in materia di reddito di cittadinanza “tuteliamo chi non può lavorare, e aggiungiamo le donne in gravidanza, ma per gli altri viene abolito alla fine del 2023. Abbiamo preso questa decisione perché ci siamo dati un periodo transitorio per accompagnare le nostre scelte”. Aggiunge poi: “Per l’assunzione di donne, giovani fino ai 36 anni o percettori di Reddito di cittadinanza azzeriamo la contribuzione. Questo vale per la nuova occupazione. Cioè per i nuovi contratti, vuol dire che non vale per chi licenzia qualcuno e assume qualcun altro” e per chi decide di “stabilizzare lavoratori con contratti a tempio indeterminato”.
“Io continuo a credere e nessuno mi toglie dalla testa questo obiettivo” che bisogna arrivare alla togliere il reddito di cittadinanza “per chi è in condizione di lavorare. Ovviamente si stracceranno le vesti, vedo forze politiche che già chiamano la piazza… Bene tutto, ma vorrei sapere da chi ha pensato il Rdc se lo ha pensato come uno strumento con il quale dovesse occuparsi delle persone dai 18 ai 60 anni. C’è gente che lo prende da tre anni, quindi non ha funzionato come dove. Lo Stato deve aiutare queste persone ad avere un posto di lavoro” dice Meloni. “Tra le altre cose – aggiunge – c’è un elemento fondamentale che introduciamo ovvero l’obbligo di presenza sul territorio nazionale per chi percepisce il Rdc”.
Nella legge di bilancio è stata data “molta attenzione al tessuto produttivo, alle imprese, all’incentivo al lavoro. Ci sono tre tasse piatte”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in conferenza stampa. C’è la tassa piatta “sui redditi incrementali alle partite Iva che hanno una tassa piatta del 15% sul maggiore utile conseguito rispetto al triennio precedente con soglia massima 40 mila euro, il che dimostra che si tratta di una misura rivolta al ceto medio, che non favorisce i ricchi e riconosce i sacrifici di chi lavora”. C’è poi “l’aumento della flat tax a 85mila euro” per le partite Iva e “l’introduzione della tassa piatta al 5% sui premi di produttività fino a 3mila euro contro il 10% previsto attualmente”.
“Rivaluteremo tutte le pensioni, e quelle minime saranno rivalutate del 120%. L’aumento maggiore lo avranno quelle più basse, e man mano che la pensione aumenta l’aumento diminuisce. Per le pensioni superiori ai 5mila euro fermiamo l’indicizzazione al 35%. E’ la scelta che abbiamo fatto e ce ne assumiamo la responsabilità” dice Meloni. Nella legge di bilancio trova spazio anche una “tregua fiscale” che prevede un “rapporto diverso tra Stato e contribuente. Uno Stato non più aggressivo e punitivo, ma giusto nei confronti di chi è in difficoltà. Non è previsto nessun condono ma operazioni di buon senso e vantaggiose per lo Stato”.
Meloni aggiunge poi il tema del taglio del cuneo fiscale: “C’è il taglio del cuneo: non solo confermiamo quello del 2% redditi fino a 35mila euro interamente lato lavoratore ma aggiungiamo un ulteriore punto per i redditi fino a 20mila euro. E’ la misura più costosa di tutta la legge di bilancio: costa 4 miliardi di euro e questo indica che l’altra priorità del governo è aumentare lo stipendio a coloro che hanno redditi più bassi”.
Assegno unico più alto per famiglie numerose e un mese in più di congedo all’80% entro i 6 anni d’età dei figli. Nella legge di bilancio “c’è una misura molto importante sul congedo parentale, ora retribuito al 30%. Io ho sempre pensato che molte madri non se lo potessero permettere. Abbiamo aggiunto un mese di congedo facoltativo retribuito all’80% utilizzabile fino al sesto anno del bambino” ha detto Meloni.
In chiusura del suo intervento la premier Giorgia Meloni ha ricordato Roberto Maroni, scomparso oggi, 22 novembre, a 67 anni. I due sono stati ministri dello stesso governo Berlusconi. “E’ una delle persone più capaci che abbia mai conosciuto” ha detto ancora Meloni.
“E’ rinnovato il bonus Maroni in manovra, oltre ad aver fermato la Fornero che era un nostro obbligo non politico ma sociale, chi ha raggiunto limiti ma andrà avanti a lavorare avrà un premio del 10% sullo stipendio”. Così il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini nel corso della conferenza stampa dopo l’approvazione della legge di bilancio. “La pace fiscale è solo l’inizio di un percorso, bisogna dare una risposta di equilibrio e di buon senso agli italiani che sono in difficoltà”, ha aggiunto. La manovra “politicamente parlando è un ottimo inizio. Siamo qua da trenta giorni e sembra che gli italiani stiano cogliendo il cambio di marcia”.
“Pochi giorni fa avevamo detto che avremmo agito con una linea prudente, responsabile e sostenibile. Credo che l’abbiamo dimostrato, in modo coraggioso e giusto. Quando si ha il coraggio di prendere delle scelte impopolari per ragioni di equità e giustizia è importante e va sottolineato”. Lo ha dichiarato in conferenza stampa il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, aggiugendo che “in questa manovra abbiamo anche rifinanziato le cose giuste che ha fatto il precedente Governo e che non erano più finanziate. Una parte di queste scelte erano obbligate, e abbiamo soddisfatto questo tipo di aspettative”. “Abbiamo mantenuto quello che abbiamo detto politicamente in una linea di prudenza e responsabilità, in modo coraggioso”.