Esito favorevole per la proposta della maggioranza di centrodestra a prima firma Giulio Tremonti

Il conflitto tra Russia e Ucraina arriva alla Camera dei Deputati per le dichiarazioni di voto sulle varie mozioni presentate. Con 163 voti favorevoli, 121 contrari e 19 astenuti, l’aula della Camera ha approvato la mozione di maggioranza sul salario minimo, a prima firma di Chiara Tenerini (FI). Sono state invece respinte tutte le mozioni dell’opposizione, a prima firma di Andrea Orlando (Pd), Giuseppe Conte (M5S), Matteo Richetti (Azione-Iv) e Marco Grimaldi (Avs). L’aula della Camera ha bocciato con 46 voti favorevoli, 193 contrari e 75 astenuti, la mozione M5S sul conflitto tra Russia e Ucraina presentata dal M5S. Respinto anche il testo di Avs con 246 no e 54 sì.

Approvata la mozione Pd sul conflitto tra Russia e Ucraina e quella di Azione-Iv ad esclusione dell’impegno che prevedeva di “proseguire senza riserve l’attività di sostegno, economico e militare, a Kyiv e al popolo ucraino, in continuità con le azioni intraprese ed i provvedimenti adottati dall’Esecutivo guidato da Mario Draghi, anche mediante l’invio di nuovi equipaggiamenti bellici, tenendo opportunamente informato il Parlamento sulle decisioni che si intenderanno assumere”. I testi sono stato votati per parti separate. Il centrodestra si è astenuto.

L’aula della Camera ha approvato la mozione della maggioranza di centrodestra sul conflitto tra Russia e Ucraina. Il testo è stato votato per parti separate.

In precedenza, il Governo, per voce del sottosegretario agli Affari esteri Giorgio Silli aveva dato parere contrario alle mozioni sul conflitto tra Russia e Ucraina presentate da M5S (a prima firma Giuseppe Conte) e Avs (a prima firma Luana), e si era rimesso all’aula sui testi presentati da Azione-Iv (a prima firma Matteo Richetti) e Pd (a prima firma Debora Serracchiani) dando invece parere favorevole alla mozione della maggioranza di centrodestra a prima firma Giulio Tremonti

Resta impegno per invio armi fino a dicembre 2023

La mozione di centrodestra sul conflitto tra Russia e Ucraina ora all’esame della Camera continua a impegnare il Governo “a sostenere le iniziative normative necessarie a prorogare fino al 31 dicembre 2023 l’autorizzazione, previo atto di indirizzo delle Camere, alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari alle autorità governative dell’Ucraina nei termini e con le modalità stabilite dall’articolo 2-bis del decreto-legge 25 febbraio 2022, n. 14″. Il Governo ha ritirato l’emendamento al decreto Nato-Calabria che proponeva la stessa cosa in vista di emenare un decreto ad hoc. Il testo impegna il Governo anche “a promuovere e sostenere, di intesa con i partners Nato ed europei, tutte le iniziative diplomatiche volte a creare le condizioni per un negoziato di pace, una pace giusta e sostenibile, fondata sul rispetto delle norme di diritto internazionale, della sovranità e dell’integrità territoriale e del principio di autodeterminazione dei popoli”; “a promuovere il rilancio delle Nazioni Unite come strumento internazionale per assicurare la coesistenza pacifica”; ad assumere tutte le iniziative necessarie, sulla base di quanto concordato in ambito NATO e Unione Europea, per continuare a sostenere il popolo ucraino e per limitare gli effetti della crisi umanitaria in atto, a protezione anzitutto dei minori e dei più fragili, favorendo la riabilitazione delle infrastrutture necessarie ad assicurare i servizi essenziali”.

Tra gli altri impegni, figurano poi, quelli “a contribuire alla tenuta degli accordi in materia di sicurezza alimentare, soprattutto dell’accordo sul grano di istanbul, al fine di evitare che le ripercussioni della guerra colpiscano un numero ancor maggiore di civili, quali le popolazioni del medio oriente e dell’africa che dipendono dalle importazioni di derrate agricole ucraine”; “a proseguire nella strada tracciata con l’adozione formale, da parte del Consiglio Europeo, nel marzo scorso, della “Bussola Strategica”, che implementa la capacità di agire in contesti di prevenzione e gestione delle crisi, la capacità di proteggere, con particolare riferimento al libero accesso nei domini marittimo, cibernetico e spaziale, l’investimento in termini di sviluppo di capacità congiunte in ambito Unione, e il rafforzamento dei rapporti di partenariato prevedendo la possibilità di scorporare dal computo dei vincoli di bilancio le spese di cooperazione fra industrie e i Paesi aderenti all’Unione Europea”; “ad assumere tutte le iniziative necessarie per conseguire l’obiettivo di una spesa per la difesa pari al 2% del PIL entro il 2028, anche promuovendo, nel quadro della riforma del Patto di stabilità e crescita, l’esclusione delle spese per gli investimenti nel settore della difesa dal computo dei vincoli di bilancio e a incrementare le risorse umane e finanziarie destinate alla politica estera, quale strumento fondamentale per tutelare l’interesse nazionale”; “a proseguire con i negoziati in ambito europeo volti ad individuare una soluzione comune al caro energia, con l’obiettivo prioritario di impedire la speculazione e l’innalzamento dei prezzi del gas al fine di ridurre il più possibile la pressione su imprese e famiglie, assumendo contemporaneamente tutte le iniziative necessarie a diversificare le fonti di produzione”; “ribadendo la centralità e il ruolo fondamentale della NATO, a lavorare per la costruzione di un esercito comune europeo così come auspicato dai padri fondatori dell’Unione europea”. 

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