Il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti in audizione sulle linee programmatiche in commissione Ambiente a Palazzo Madama: "Sul Pnrr ok obiettivi ma criticità su investimenti"
“Attenzione del ministero è massima sui porti. Lavoreremo a una riforma della governance. I Porti devono rimanere pubblici. Vigileremo su tutte le operazioni finanziarie e societarie che riguardano i terminal dei Porti innanzitutto per salvaguardare la sicurezza nazionale”. Lo afferma il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini in audizione sulle linee programmatiche in commissione Ambiente a Palazzo Madama. Salvini ha anche elogiato tutto il personale della Guardia costiera, compreso quello che lavora all’interno del ministero. “Il Corpo delle capitanerie di Porto-Guardia costiera è alle dipendenze del ministero”.
Sul Pnrr per quanto riguarda gli obiettivi si è in linea ma sugli investimenti esistono delle criticità. In particolare Salvini fa riferimento progetti legati all’idrogeno, a Fs, e tratte autostradali.
Ci sono 3,2 miliardi in legge di Bilancio per via della “revisione dei prezzi; si attua così un meccanismo di compensazione per tutte le stazioni appaltanti per evitare il blocco della realizzazione delle opere” sottolinea il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti in merito alle opere del Pnrr.
“Ponte Stretto opera non più rinviabile”
Il Ponte sullo Stretto di Messina è “un’opera non più rinviabile; è un intervento strategico e prioritario per il quale è necessaria una celere realizzazione” afferma Salvini – in audizione sulle linee programmatiche in commissione Ambiente a Palazzo Madama – ricordando la norma per la riattivazione della società in legge di Bilancio. Coinvolte sono Anas, Rfi, la regione Calabria e la regione Siciliana. “Il Ponte non è uno scherzo – dice Salvini poi replicando alle domande in audizione – è una cosa assolutamente seria”.
“Dossier Ita non è su tavoli Mit”
“Ita non è un dossier che è sui nostri tavoli” prosegue il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti (Mit) Matteo Salvini in audizione sulle linee programmatiche in commissione Ambiente a Palazzo Madama. “Chiederò al ministro Giorgetti”, osserva poi Salvini facendo presente che comunque è un tema che ha cuore. “Su Ita ci sarà un sottosegretario o un viceministro con delega agli aeroporti, e vedremo. Torneremo a parlarne perché fa parte del futuro del Paese”.
Il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti “ha smarrito la sua mission”. Il segretario della Lega ricorda che il suo mandato al ministero è iniziato “40 giorni fa”, e che ha potuto constatare “criticità sull’allocazione delle risorse” e “carenza di personale“, specie nelle sedi periferiche.
“Italia non può privarsi di nucleare”
Per il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, intervenuto in audizione sulle linee programmatiche, in commissione Ambiente a Palazzo Madama, l’Italia non può privarsi del nucleare. “Sono un sostenitore della necessità che l’Italia non si privi del nucleare – osserva Salvini – rimarremmo l’unico grande Paese a dire ‘no’. Se tutto il mondo dice ‘sì’ al nucleare non possiamo essere gli unici ad anadare in direzione contraria. Poi, io dò un indirizzzo politico, non faccio l’ingegnere; e ci saranno i tecnici a dirci dove e come è meglio farlo”.
Tra le criticità al ministero – osserva Salvini – c’è anche “la concreta realizzazione degli interventi programmati e l’organizzazione stessa del ministero nella sua attività amministrativa”. In questi pochi giorni – rileva il ministro – ho trovato “risorse, strutture e comitati preordinati a scopi e finalità che non sempre hanno a che vedere con i compiti che la legge attribuisce” e “una linea non sempre univoca del personale a tutti i livelli, funzionali e dirigenti”. Il personale “sconta peraltro una cronica carenza di organico, sia a livello centrale che territoriale; penso agli uffici periferici delle motorizzazioni civili, passati da 7mila a poco più di 2mila, o ai provveditorati interregionali con un personale che ammonta complessivamente a meno di 1.400 persone”. A questo – fa presente Salvini – bisogna aggiungere “trattamenti economici non del tutto in linea con altri ministeri dello stesso peso, e non competitivi con le responsabilità e le competenze richieste, oltre a concorsi che quasi mai arrivano a esaurimento per la scarsa appetibilità del dicastero”, come per esempio “le recenti procedure concorsuali, anche legate al Pnrr, non hanno consentito di colmare il divario”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata