La presidente del Consiglio all'evento 'L'Italia delle Regioni': "I prezzi delle materie prime mettono a rischio il piano"
Giorgia Meloni chiede di più all’Unione Europea contro le sfide che la guerra in Ucraina sta tendendo nei confronti di famiglie e industrie. “Il Next Generation Eu ha rappresentato una prima risposta a livello europeo ma oggi è evidente a tutti che non è più sufficiente“, ha detto la presidente del Consiglio intervenendo in videocollegamento all’evento ‘L’Italia delle Regioni’ a Milano. “Era un piano immaginato per contrastare le conseguenze della pandemia e non poteva ovviamente tenere in considerazione l’impatto che la guerra in Ucraina avrebbe avuto sul nostro tessuto economico, produttivo e sociale. Bisogna fare di più oggi a livello europeo, partendo dal tema del caro energia”.
Un tema, quello energetico, su cui la premier ha evidenziato la necessità di “non aggiungere alla miopia del passato anche l’egoismo del presente“: “L’Ue e diversi stati membri, compresa l’Italia, in passato hanno preferito aumentare via via il livello di dipendenza da altre nazioni invece di realizzare misure per l’indipendenza energetica. Oggi noi paghiamo quelle scelte e allora dobbiamo fare quel che possiamo per rimediare, almeno lavorando a soluzioni comuni e strutturali”.
Ribadito da Meloni anche l’appello, sempre rivolto alle istituzioni europee, a modificare il Pnrr per far fronte all’aumento dei costi delle materie prime. “Il Pnrr è un’eredità importante, però ovviamente è un’eredità importante se quelle opportunità non vanno perse”, ha detto, prima di precisare: “Anche sugli interventi previsti nel Pnrr dovremo valutare le priorità perché ovviamente il costo delle materie prime mette a serio rischio la realizzazione di questi interventi”. Per monitorare lo stato di avanzamento degli obiettivi e le criticità, ha annunciato, è stata riattivata la cabina di regia.
La presidente del Consiglio ha denunciato “alcune ‘storture’ su cui oggi si basa oggi il rapporto tra Stato e Regioni come in particolare la riforma del Titolo V della Costituzione del 2001 che su molte materie invece di semplificare responsabilità e funzioni ha aumentato la conflittualità tra poteri dello Stato”, e detto che c’è la volontà dell’esecutivo di “investire fortemente nella sinergia tra tutti i livelli nei quali si articola la nostra Repubblica”, cioè Stato, Regioni, Province Autonome ed enti locali. Lo strumento per raggiungere lo scopo, ha poi aggiunto, sarà la riforma dell’autonomia differenziata: “Il governo vuole favorirne l’attuazione in tempi rapidi, in un quadro più ampio di riforme a nostro avviso tutte fondamentali per rafforzare l’attuale assetto istituzionale dello Stato. L’obiettivo è una maggiore responsabilizzazione per tutti. Non sarà mai un pretesto per lasciare indietro alcune parti del territorio italiano: noi lavoreremo per una sua attuazione virtuosa, vogliamo assicurare coesione e unità nazionale”.
Difesa infine la legge di bilancio: “Garantisce la tenuta delle finanze pubbliche e al contempo offre risposte alle emergenze immediate, tutelando famiglie ed imprese”.
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