La Legge di Bilancio approvata a Montecitorio con 197 sì e 129 no
Via libera della Camera alla legge di Bilancio. L’Aula di Montecitorio ha approvato la Manovra con 197 voti favorevoli e 129 contrari, dopo una maratona notturna nella quale sono stati bocciati gli odg presentati dalle opposizioni e approvati quelli presentati dalla maggioranza. Il testo passa ora in Senato, dove dovrà essere approvato prima del 31 dicembre. L’ok definitivo della Camera arriva dopo il il voto di fiducia che ha blindato il testo, con 221 sì e 152 no.
La riunione notturna del Cdm
Nella notte si è dovuto riunire anche il Consiglio dei ministri su proposta del ministro dell’Economia Giorgetti. La riunione si è tenuta alle ore 23.15, alla Camera dei deputati, sotto la presidenza del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin. Una nota di Palazzo Chigi ha precisato che il Consiglio dei ministri ha approvato la nota di variazioni al bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e il bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025.
Con la nota, sono apportate le modifiche derivanti dagli emendamenti approvati dalla Camera dei deputati nel corso della discussione parlamentare.
Nuove proteste in aula delle opposizioni
Nel corso della maratona notturna è andata in scena la protesta delle opposizioni per i due nuovi emendamenti presentati dal governo alla manovra e da votare, dopo la fiducia, con le tabelle della legge di bilancio. Tutti i gruppi di minoranza hanno sottolineato l’irritualità di modificare il testo dopo la fiducia e invitato “a non creare un precedente con una furbata regolamentare”, come detto dal deputato Pd Ubaldo Pagano. Il primo emendamento si riferisce a un aggiustamento tecnico su alcune coperture. Il secondo emendamento assegna 20 milioni di euro per l’acquisto di Villa Verdi e 400 mila euro per il contrasto alla peste suina in Piemonte. Il presidente di turno dell’aula, Giorgi Mulè, ha spiegato ai deputati che “il regolamento riconosce al governo la titolarità di presentare emendamenti in corso di seduta finche non sia iniziata la votazione dell’articolo a cui viene riferito. Gli emendamenti vengono votati dall’aula possono essere subemendati, tanto è vero che è stato dato un termine per i subemendamenti”. Quest’ultima comunicazione ha però sollevato ulteriori proteste dell’opposizione, i cui deputati hanno affermato di non essere stati avvisati del termine per i subemendamenti. “La comunicazione è stata inviata ai gruppi via fax e via mail invitando a presentare i subemendamenti tra 17,30 e le 18,30”, ha replicato Mulè.
Giorgetti: “Non ci impressionano turbolenze, importante è atterrare”
Soddisfatto il ministro dell’Economia Giorgetti. “Io e Gilberto abbiamo complessivamente 50 anni di leggi di Bilancio in due. Ne abbiamo visti di tutti i colori, non ci impressioniamo. È come con gli aerei: c’è un po’ di turbolenza, l’importante è atterrare”. Così il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, intercettato dai cronisti in transatlantico a Montecitorio insieme al collega di governo Gilberto Pichetto Fratin. I tecnici del Mef “sono stanchi anche loro, hanno lavorato tanto”, ha aggiunto il ministro, a margine del voto di fiducia sulla manovra, interpellato sulle polemiche sulla presenza dei tecnici del Ministero durante l’esame della legge di Bilancio.
Durigon: “Rammarico per Opzione Donna”
“Risultato significativo con poco tempo e risorse. Anche Draghi fu costretto a intervenire con nuove misure, rivedremo qualcosa il prossimo anno. Ho un unico rammarico: opzione donna. Speravo di poter fare di più, ma anche qui abbiamo tempo per apportare miglioramenti”, ha commentato il Sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, in una intervista su La Stampa.
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