I prezzi dei carburanti sono essenzialmente fermi, e continuano a girare sui 2 euro
I prezzi dei carburanti sono essenzialmente fermi, e continuano a girare sui 2 euro. Dopo la decisione del governo di intervenire con un decreto dedicato alla trasparenza e al monitoraggio dei prezzi ma di non toccare le accise, il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto interviene sulla questione non escludendo possibili misure qualora fosse necessario. Tanto che il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso ha già convocato il tavolo tecnico del Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti sulle dinamiche dei prezzi dei carburanti, per il 13 gennaio; incontro cui parteciperà anche il Garante per la sorveglianza dei prezzi, noto come ‘Mister prezzi’, Benedetto Mineo.
Ma, di un taglio delle accise in modo strutturale, ne parla proprio Pichetto avanzando l’ipotesi che possa trovare nella riforma del fisco, naturalmente guardando via via l’andamento dei conti pubblici. Il ministro dell’Ambiente ricorda poi che con lo sconto delle accise il prezzo medio del diesel era a 1,880 euro al litro, e che nella prima settimana di gennaio – quindi con il ritorno delle accise a pieno ritmo – il prezzo medio è stato di 1,868 euro al litro.
Diverse le reazioni al decreto sulla trasparenza dei prezzi dei carburanti che, tra l’altro, chiama in causa anche la Guardia di Finanza e l’Antitrust. Per i gestori dei distributori, la Federazione autonoma benzinai italiani (Faib Confesercenti), il “provvedimento rischia di essere un autogol. Di fatto siamo già esattori per lo Stato, ora diventeremo anche i burocrati cui toccherà dover garantire la trasparenza dei prezzi”. Per i consumatori si poteva far meglio; secondo l’Unione nazionale consumatori “il governo ha partorito un topolino, invece di riconoscere l’errore e ripristinare il taglio delle accise”.
Un tema, quello del taglio delle accise, che resta aperto. Tanto fa intendere Pichetto: “Sulla riduzione strutturale delle accise si tratta di una misura di Legislatura da valutare con attenzione sulla base dell’andamento dei conti pubblici e sulla base del riordino complessivo”, che questa maggioranza ha in cuore di fare, “delle misure fiscali”. Al netto di questa posizione – conclude Pichetto che come la premier Giorgia Meloni difende la scelta fatta in legge di Bilancio di “tutelare cittadini e imprese” sul fronte del caro-bollette – il governo continua a “monitorare costantemente i prezzi” dei carburanti, ed è pronto a adottare “ogni misura necessaria qualora emergesse la necessità di intervenire tempestivamente”.
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