Il ministro della Cultura nei giorni scorsi aveva definito il Sommo Poeta "fondatore del pensiero della Destra"

“Affermare che Dante è l’iniziatore del pensiero di destra è una chiara provocazione culturale ma ha un fondamento ben preciso che si rintraccia nel monumentale volume ‘Croce e Gentile’ edito dall’Istituto della Enciclopedia Italiana”. Lo afferma il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano in una lettera inviata al Corriere della Sera per spiegare le sue parole che nei giorni scorsi hanno provocato un dibattito nel mondo culturale italiano e non.

“Nel capitolo ‘Il Dante di Croce e Gentile’ si legge il richiamo del professor Enrico Ghidetti al Dante ‘epicentro ideologico della trattazione del principio di nazionalità'”, scrive ancora il ministro. “È vero: ‘destra’ e ‘sinistra’ non sono categorie dell’età di Dante. Sono apparse secoli dopo. Ma non di certo nel Novecento – prosegue Sangiuliano nella sua lettera – come hanno affermato in queste ore alcuni esponenti della sinistra. Si sono formate ben prima e attorno alla Rivoluzione francese. Per questo, forse, se lo si preferisce, si può definire Dante un ‘conservatore'”. “L’analisi di un pensiero così denso e profondo come quello del Sommo Poeta, a cui i dantisti hanno dedicato anni di studi, non può esaurirsi nello spazio di uno scritto e tantomeno di una battuta. E nessuno pensa, sottoscritto compreso – conclude il ministro nella lettera – che la sua opera e le sue idee possano essere trasposte, sic et simpliciter, al mondo contemporaneo. Ma se la provocazione che ho fatto è servita a far riprendere a qualcuno in mano i libri di Dante Alighieri, posto che lo abbiano mai fatto, è già un buon risultato”.

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