Giovedì sera, invece, circa mille persone hanno assistito al concerto 'Lechaim', cioè 'Alla vita'
Ricordare l’orrore della Shoah per fare sì che non si ripeta. Nell’ambito delle celebrazioni per la Giornata della Memoria, il Consiglio regionale del Piemonte ripercorre la storia delle leggi razziali, della persecuzione italiana dei cittadini ebrei, delle deportazioni che culminavano nella prigionia e la morte. Nell’anniversario del giorno in cui avvenne la liberazione del Campo di Auschtwitz da parte dell’Armata Rossa, il 27 gennaio 1945, al cimitero monumentale di Torino si è svolta la cerimonia di commemorazione alla presenza del vicepresidente del Consiglio regionale e delegato al Comitato Resistenza e Costituzione, Daniele Valle, e del sindaco di Torino, Stefano Lo Russo. A officiare la preghiera davanti alla lapide con i circa 400 nomi degli ebrei torinesi morti nei campi di concentramento, il rabbino capo Ariel Finzi. Un ricordo davanti alle steli dei deportati politici e degli internati è stato poi rivolto dal diacono Marco Allara.
Giovedì sera, invece, circa mille persone hanno assistito al concerto ‘Lechaim’, cioè ‘Alla vita’ con Raiz (voce degli Almamegretta), & Auditorium Band al Teatro Alfieri. Un concerto – in prima nazionale – concepito come momento collettivo per la cittadinanza durante il quale sono stati trasmessi i messaggi dell’onorevole Furio Colombo, estensore della legge del 2000 che ha istituito il Giorno della Memoria, e Lidia Maksymowicz, sopravvissuta al campo di concentramento di Auschwitz. “La risposta a questa sera è straordinaria. Un bel segnale di conforto per tutti noi. Soltanto qualche giorno fa la senatrice Segre lamentava il rischio che tra una o due generazioni nessuno ricordasse più quello che è avvenuto. Questa risposta ci fa ben sperare e ci fa capire che questo impegno è ancora sentito e condiviso da tanti cittadini”, ha sottolineato Valle. L’impegno nel ricordo, l’impegno a essere sentinelle per il futuro e le nuove generazioni: “Siamo qui per trasmettere questi valori, questo ricordo, questi valori che i nostri giovani devono avere ben chiaro perché i loro nonni hanno sofferto per cose che non è detto che non tornino più. Anzi, dobbiamo essere tutti pronti a combattere contro coloro che non ci credono e contro coloro che forse vorrebbero riscrivere quella storia”, ha affermato Gianluca Gavazza, consigliere segretario del Consiglio regionale del Piemonte.
Il concerto, aperto al pubblico gratuitamente, è nato dalla collaborazione tra Polo del ‘900 e Città di Torino con il sostegno del Comitato della Regione Piemonte per l’affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione Repubblicana del Consiglio regionale del Piemonte. Sul palco si sono susseguiti diversi piani narrativi: quello più direttamente legato alla Shoah con brani di Dylan, Cohen, Guccini, Battiato, Joy Division ma anche Hannah Senesh giovane eroina di guerra autrice di versi struggenti, o la sorprendente versione country blues che Mark Rubin fa di un classico come ‘Es Brent’ e ‘It’s Burning’, testimonianza di una cultura cosmopolita che sa ibridarsi e sopravvivere in ogni condizione; quello della persecuzione di tutte le minoranze e qui troviamo De André e The Indigo Girls tra gli altri e, infine, il piano più contemporaneo dove la band aggiunge una sfumatura nuova: ricordare l’orrore nazista perché non accada più e celebrarne il fallimento attraverso la musica di Paul Simon, Gene Simmons dei Kiss, Bestie Boys, David Lee Roth, Amy Winehouse, Donald Fagen, Billy Joel, Joey Ramone, Robby Krieger dei Doors.
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