Il ministro della Giustizia sul caso del detenuto in sciopero della fame contro il 41 bis: "E' impensabile che lo Stato ceda"

Il regime del carcere duro è indispensabile e non può essere messo in discussione. Lo sottolinea il ministro della Giustizia Carlo Nordio , intervenendo in conferenza stampa da Palazzo Chigi rispondendo a una domanda sul caso Cospito. “In questo momento storico il 41 bis è indispensabile, non può essere messo in discussione. Se un domani le cose cambiassero allora se ne potrebbe parlare”, le parole del Guardasigilli, davanti ai giornalisti assieme ai colleghi Tajani e Piantedosi. 

Se di fronte allo sciopero della fame dovesse cadere il regime di 41 bis “ci troveremmo un domani 200-300-400 mafiosi nelle stesse condizioni che potrebbero attuare lo sciopero della fame per ottenere lo stesso trattamento che andremmo ad applicare nei confronti di Cospito”. “La legge è uguale per tutti – ha aggiunto Nordio – altrimenti un domani potremmo trovarci Matteo Messina Denaro che fa lo sciopero della fame e noi saremmo impossibilitati ad avere un comportamento diverso”. “È impensabile che lo Stato ceda perché un detenuto pone o vorrebbe porre lo Stato nelle condizioni di cedere”, ha sottolineato.

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