Per la sottosegretaria all'istruzione un anno e sei mesi per la "rimborsopoli" alla Regione Piemonte. "Valuto ricorso a Corte di Giustizia Europea"
La sottosegretaria all’Università, Augusta Montaruli, deputata di Fratelli d’Italia, si è dimessa a seguito della condanna a un anno e sei mesi per peculato nell’ambito dell’inchiesta “Rimborsopoli” piemontese, relativa all’uso improprio dei fondi dei gruppi in Consiglio regionale durante il mandato 2010-2014.
Certa della mia innocenza
“Ho deciso di dimettermi dall’incarico di Governo per difendere le istituzioni certa della mia innocenza”, ha detto l’ormai ex sottosegretaria che ha poi aggiunto: “Ho la serenità di poter dire che non ho causato alcun ammanco alle casse pubbliche né altro danno alla pubblica amministrazione e ai cittadini”, ha spiegato la Montaruli che ha poi concluso: “Niente peraltro è mai stato nascosto ed infatti il processo che mi ha visto parte si fonda sostanzialmente su rendicontazioni debitamente consegnate quando ancora nessuno era ancora neppure indagato.
Valuto ricorso Corte di Giustizia Europea
“Mi riservo di valutare l’opportunità di un ricorso alla Corte di Giustizia Europea. Ho creduto, credo e continuerò a credere nella Magistratura”, ha continuato la Montaruli. “D’altra parte – osserva – solo chi confida nella propria innocenza e nella Giustizia si sottopone a dibattimento ovvero per così tanto tempo al giudizio in modo pubblico benché un procedimento simile, fin dall’inizio, sia stato mediaticamente esposto”.
La condanna della Cassazione
La Corte di Cassazione ha confermato venerdì la condanna per la sottosegretaria all’Università e alla Ricerca per l’uso improprio dei fondi dei gruppi consiliari del Piemonte negli anni dal 2010 al 2014. I giudici hanno ridotto la pena: un anno e sei mesi invece che un anno e sette mesi.
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