Il ministro dell'Interno fa sapere che ci sono 4 scafisti in stato di fermo
Il velivolo di Frontex che ha individuato l’imbarcazione poi affondata nel Crotonese facendo 67 vittime, di cui 15 “dopo le 22 del 25 febbraio a 40 miglia nautiche non aveva segnalato situazioni pericolose evidenziando una sola persona sopra coperta e altre sotto coperta e una buona galleggiabilità“. Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, parlando alla Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati per illustrare le linee programmatiche del Viminale. Sono quattro gli scafisti – ha spiegato Piantedosi – a oggi individuati e in stato di fermo con l’accusa di aver condotto l’imbarcazione con a bordo oltre 120 persone dalla Turchia all’Italia.
Piantedosi: “Orgoglioso di essere ‘questurino'”
Vengo spesso stigmatizzato o giudicato per essere stato un funzionario di polizia, qualcuno ha detto un ‘questurino’. Sappiate che ne sono orgoglioso”. È quanto ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in Commissione Affari costituzionali alla Camera per le linee programmatiche del Viminale.
Salvataggi anche in operazioni polizia
Le operazioni di “law and enforcement” e quelle di “search and rescue” sono “ambiti che si sovrappongono. La Guardia di Finanza salva persone” e “intervenire per operazioni di polizia non significa non farsi carico”. Lo ha afferma Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno, alla Camera dei deputati per riferire sulle linee programmatiche del Viminale alla Commissione Affari costituzionali, rispondendo a chi gli chiedeva come è stato deciso e da chi di considerare l’evento della notte del 25 febbraio nel Crotonese come operazione di polizia invece che evento di ricerca e soccorso.
Frontex: “Spetta a Stati classificare evento come Sar”
“Si noti che sono sempre le autorità nazionali competenti a classificare un evento come ricerca e soccorso”. È quanto comunica l’agenzia Ue di controllo delle frontiere Frontex in una nota in cui spiega la dinamica delle operazioni antecedenti al naufragio di Crotone. “Gli aerei e i droni di Frontex pattugliano aree selezionate oltre le frontiere esterne dell’Ue nell’ambito della sorveglianza aerea multiuso (Mas) dell’agenzia – si legge nella spiegazione dei tipi di operazione svolti dall’agenzia -. L’obiettivo è capire meglio cosa sta succedendo e stabilire un meccanismo di allerta precoce. Se qualcuno degli aerei o delle navi di Frontex vede un’imbarcazione che necessita di assistenza, l’agenzia informa l’autorità nazionale responsabile delle attività di soccorso nell’area e segue le sue istruzioni in linea con il diritto marittimo internazionale”.
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