Il fondatore del Movimento 5 Stelle critica la riforma: "Taglierà di un terzo i nuclei percettori per risparmiare 3 miliardi l'anno"

Beppe Grillo, fondatore e garante del Movimento 5 Stelle, critica la riforma del Reddito di Cittadinanza del governo Meloni dopo le anticipazioni diffuse dagli organi di stampa. Grillo scrive sul suo blog che la ‘Mia’ (Misura di Inclusione Attiva) “è il fac-simile del Reddito di Cittadinanza ma nettamente peggiorato. A dispetto del nome, non c’è nulla di inclusivo; difatti, l’abbassamento della soglia Isee porterà ad un taglio di 1/3 degli attuali nuclei percettori (circa 350mila) al fine di risparmiare 3 miliardi di euro l’anno. Di fatto, si fa cassa sui poveri. Il fondo del Rdc si riduce dagli attuali 8 miliardi a 5 miliardi”. Il fondatore M5S prosegue: “Nelle intenzioni del Governo Meloni si chiamerà ‘Mia’ (Misura di inclusione attiva) ma a rigore dovrebbe chiamarsi MEA, Misura di Esclusione Attiva. Infatti fa di tutto per escludere dal beneficio poveri, ad esempio i pensionati poveri (che oggi ricevono la pensione di cittadinanza), i poveri del nord, che son tagliati fuori dalle nuove soglie, i nuclei senza figli, i single. E vogliamo che i giovani stiano a casa fino a 30 anni, altrimenti non gli diamo il sussidio (il contrario di quello che succede nei paesi del nord Europa)”.

“Proposta contraddice Commissione europea”

Grillo continua affermando che la nuova misura “contraddice gli indirizzi della recente proposta di raccomandazione della Commissione europea, che ha invitato gli Stati membri a potenziare i regimi di reddito minimo garantito e a favorire il reinserimento lavorativo dei beneficiari ‘occupabili’ attraverso specifici percorsi di istruzione e formazione (com’era previsto dal Rdc)”. Le istituzioni europee, invece, sottolinea, hanno “sempre esaltato i vantaggi del RdC che in Pandemia ha raggiunto 4 milioni di persone, ha contenuto la povertà, ed ha ridotto la disuguaglianza, con un calo dell’indice di Gini. La platea dei percettori di MEA raggiungerà invece poco più di 1 milione di persone”.

Non sono più previsti – conclude il garante del M5S – i progetti di utilità alla collettività. E resta da capire come il Governo pensa di migliorare le politiche attive, se le Regioni continueranno a non fare i ‘compiti a casa’. Come è stato riconosciuto dall’attuale Governo e dal Ministro del Lavoro, la formazione per i percettori del Rdc era già prevista dalla legge istitutiva del 2019, ma ‘si era incagliata nella mancanza di infrastrutture e nel ritardo nel potenziamento dei centri per l’impiego’. E il progetto Gol (Garanzia occupabilità dei lavoratori) è partito prima che l’attuale Governo si insediasse, a ottobre 2022. Ritardo non certamente ascrivibile al M5S, grazie al quale, 4 anni fa, è stato stanziato 1 miliardo di euro per assumere 11.600 nuovi operatori nei Cpi entro il 2021, ma – per l’appunto – delle Regioni, 15 delle quali governate da quegli stessi partiti che a Roma formano la maggioranza di Governo. Ad ottobre scorso, ne risultavano assunti solo 4mila”.

Grillo su Schlein: “Nostre idee vanno avanti con altri nomi”

Il garante del Movimento 5 Stelle ha parlato anche della nuova segretaria del Pd, Elly Schlein. In un video pubblicato sul sito del quotidiano La Stampa, ha detto: “Dovranno dire tutte le nostre idee per andare avanti, tutte le nostre idee devono andare avanti con altri nomi, fanno così. Va benissimo!”

 

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