Attacchi delle opposizioni: "Approccio strumentale sulla pelle dei bambini"

La commissione Politiche europee del Senato ha bocciato la proposta di regolamento europeo per il riconoscimento dei diritti dei figli anche di coppie gay e l’adozione di un certificato europeo di filiazione. Sono stati 11 i voti a favore della risoluzione della maggioranza del relatore Giulio Terzi di Sant’Agata (FdI), contraria alla proposta di regolamento Ue. Sono stati 7 i no delle opposizioni, che erano tutte a favore del regolamento Ue.

Dure le reazioni dell’opposizione

“In Senato la destra boccia il regolamento Ue sulla #filiazione. Un approccio ideologico e strumentale, privo di buon senso e equilibrio, giocato questa volta sulla pelle dei bambini”. Lo scrive in un tweet la senatrice del Pd Valeria Valente della commissione Affari costituzionali.

“A un giorno dalla stretta della circolare volta a impedire la trascrizione degli atti di nascita dei bambini e delle bambine delle coppie dello stesso sesso, arriva la notizia che la commissione Politiche europee del Senato ha bocciato la possibilità di un Certificato europeo di filiazione, quello che permetterebbe ai figli delle coppie dello stesso sesso il riconoscimento dei propri diritti in tutta Europa”. Lo afferma l’esponente di +Europa, Yuri Guaiana. “Dato che il regolamento necessita l’unanimità degli Stati membri dell’UE per essere adottato, se il governo italiano seguisse l’indicazione della commissione Politiche europee del Senato potrebbe bloccare il regolamento europeo gettando sul nostro paese la gravissima responsabilità di bloccare un provvedimento volto ad evitare, per esempio, che dei bambini europei rimangano apolidi per via del mancato riconoscimento del loro certificato di nascita negli Stati membri dell’UE. Ancora una volta – prosegue Guaiana – l’omofobia di questa maggioranza va a ledere l’interesse primario del bambino e, in questo caso, anche il diritto umano fondamentale alla libertà di circolazione. Si tratta di un attacco non solo ai diritti LGBTI, ma alle fondamenta dell’Unione Europea che si basa appunto sulla libera circolazione di tutti i cittadini europei”, conclude.

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