Adolfo Urso ribadisce la linea dettata dal governo Meloni nel contrasto al traffico di essere umani e poi espressa nell’ultimo decreto firmato dall’esecutivo. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy pensa che combattere le tratte nel Mediterraneo sia possibile attraverso dei flussi regolari di lavoratori stranieri richiesti dalle imprese. “Nel provvedimento che contrasta in maniera più efficace il traffico di morte, di donne e uomini – e che noi dobbiamo implementare con tutta l’attività che l’Ue deve svolgere insieme a noi – abbiamo inserito una norma che ci consente di orientare meglio il flusso dei regolari e cioè di coloro che vogliono venire da noi a lavorare”, ha detto Urso a margine di un evento all’Ara Pacis, a Roma. “Vorremmo inserire un concetto di premialità nei confronti dei Paesi che sono più impegnati nel contrasto all’immigrazione clandestina e nel contempo regolare questi flussi rispetto alle esigenze del sistema produttivo. Penso ai lavoratori stagionali e ad altre tipologie professionali per le quali è nostra intenzione creare strumenti di formazione nei Paesi di origine di questi lavoratori”, ha aggiunto il ministro. “I numeri a cui si riferiva il ministro Lollobrigida erano numeri di una pianificazione quinquennale. Si tratta di 80-100mila lavoratori l’anno. Noi come ministero stiamo facendo un censimento dei fabbisogni con le imprese e questo ci servirà ad orientarci meglio anche rispetto ai Paesi di origine. La nostra intenzione è quella di programmare il flusso in maniera regolare anche per contrastare meglio l’immigrazione illegale”, ha concluso Urso.