Le parole del Sindaco dopo la stretta del Viminale e la decisione della Procura di Milano che ha impugnato quattro certificati di nascita
Il sindaco di Milano Beppe Sala è intervenuto dopo lo stop alla trascrizione dei figli delle coppie omogenitoriali imposto al Comune. “Io non faccio cose che non siano destinate a rimanere. Ho interrotto perché se io faccio una registrazione la procura la impugna, semplicemente io do un’illusione alle famiglie e creo loro dei problemi”, ha detto il primo cittadino che ha poi aggiunto: “Intendo andare avanti con la battaglia politica ma in questo momento non intendo andare avanti con la registrazione, anche a tutela delle aspettative della famiglie”.
“Le famiglie ci sono e non possiamo ignorarle, e io non mi voglio girare dall’altra parte”, ha aggiunto Sala a margine di un evento a Palazzo Reale.
Procura impugna quattro casi, Sala: “Mi sembra escalation”
Parlando dello stop alle trascrizioni deciso dalla procura Sala si è detto preoccupato: “Se fino a due giorni fa, sembrava che la registrazione di figli di due donne nati all’estero fosse almeno salvaguardata, il prefetto mi ha detto che invece la Procura ha impugnato quattro di questi casi. Io non do la colpa a nessuno perché ognuno fa la sua parte ma mi sembra un’escalation che va verso un ritorno al passato e al negare alcuni diritti”.
“Il punto non è tanto prendersela con la Cassazione, che fa la sua parte, il problema è che che la politica deve dire cosa ne pensa su un tema del genere“, ha spiegato a margine della presentazione di ‘Back to talent’ a Palazzo Reale. Il sindaco ha poi sfidato “tutti a vedere le nostre registrazioni quanto hanno incentivato la maternità surrogata. Non è così, noi abbiamo permesso la registrazione di casi che non erano in quell’ottica. Abbiamo affrontato questioni specifiche, private, di cittadini che hanno manifestato un bisogno”, ha sottolineato Sala.
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