Primo question time della premier da quando è a Palazzo Chigi. Tanti i temi: da Cutro alla crisi climatica
Giorgia Meloni alla Camera dove per la prima volta da quando è a Palazzo Chigi risponde al question time. Accanto alla premier, seduta al centro dei banchi del governo, i due vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani.
Dopo le critiche al governo per la gestione della tragedia di Cutro, dove hanno perso la vita 86 migranti, la presidente del Consiglio è passata all’attacco delle opposizioni accusandole di “calunniare l’Italia” sul tema dell’immigrazione. “Mi colpisce che per fini politici si finisca per mettere in discussione l’onore e l’operato di chi ogni giorno rischia la propria vita per salvarne altre”, ha detto Meloni rispondendo alla interrogazione di +Europa riguardo alla richiesta di chiarimenti sulla vicenda della segnalazione alle autorità italiane di un’imbarcazione carica di migranti al largo delle coste libiche nella notte tra il 10 e l’11 marzo 2023.
Nostra coscienza è a posto
“Finché ci saranno partenze su barche in pessime condizioni e con pessime condizioni meteo ci saranno sempre perdite di vite. Quello che bisogna fare è prevenire i trafficanti, investire sulle rotte legali, ed è esattamente il lavoro che sta facendo il governo. Dunque la nostra coscienza è a posto, spero che chi attacca il governo ma non dice una parola sulla mafia degli scafisti possa dire lo stesso”, ha detto Meloni che ha ribadito che “l’Italia intera da sola affronta questo dramma spesso anche per conto delle altre Nazioni, offrendo strumenti a chi vuole continuare a scaricare tutto il peso del problema su di noi invece di assumersi le proprie responsabilità”.
Governo non composto da pericolosi negazionisti climatici
“Gli italiani non hanno scelto un governo composto da pericolosi negazionisti climatici, noi riteniamo che nel rispetto degli impegni internazionali assunti sulla riduzione delle emissioni climalteranti si debba mantenere un approccio pragmatico e non ideologico. Due principi ci muovono: la sostenibilità ambientale non deve mai essere disgiunta dalla sostenibilità economica e sociale e, una volta definiti i target di riduzione delle emissioni, deve essere assicurata neutralità tecnologica”, ha detto la premier rispondendo alla interrogazione di Avs riguardo alla richiesta di chiarimenti sulla strategia del Governo per il raggiungimento degli obiettivi climatici stabiliti dall’Unione europea e sull’utilizzo delle centrali nucleari da fissione.
Attivata cabina regia per prevenire fenomeno siccità
“Sulla crisi idrica stiamo attivando una cabina di regia per prevenire il fenomeno prima che deflagri perché la situazione non è messa molto bene per come l’abbiamo trovata”. Così la premier Giorgia Meloni rispondendo in occasione del question time alla Camera alla interrogazione di Avs riguardo alla richiesta di chiarimenti sulla strategia del Governo per il raggiungimento degli obiettivi climatici stabiliti dall’Unione europea e sull’utilizzo delle centrali nucleari da fissione.
Gas naturale vettore principale transizione
Per quanto riguarda il tema dell’energia la premier ha spiegato che “il governo considera il gas naturale come il vettore energetico della transizione, cioè come vettore necessario a garantire all’Italia maggiore autonomia e a contribuire alla realizzazione del nostro progetto strategico che vede l’Italia come hub europeo dell’energia”. Proprio per questo Meloni ha spiegato che “in merito al tema dell’eventuale autorizzazione di centrali nucleari l’atteggiamento del governo rimane pragmatico, ispirato al principio di neutralità tecnologica”. “Ma in ogni caso – ha aggiunto la premier – non intendiamo intraprendere su questo alcuna azione in assenza di un eventuale, chiaro atto di indirizzo del Parlamento, senza il coinvolgimento del quale non potremmo assumere alcun impegno a livello internazionale”.
In diretta dalla Camera dei Deputati per il Question Time. Collegatevi. https://t.co/OnWk0IciQg
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) March 15, 2023
Primo faccia a faccia Meloni-Schlein
Il primo question time di Giorgia Meloni è stato anche occasione per il primo faccia a faccia con la neo segretaria del Pd, Elly Schlein. La leader del primo partito d’opposizione ha infatti illustrato il testo dell’interrogazione sull’introduzione del salario minimo e sul tema dell’ampliamento del congedo paritario presentata dal gruppo del Pd. “Signora presidente, c’è un dramma di questo Paese di cui non vi sentiamo parlare mai: la precarietà e il lavoro povero, che colpiscono soprattutto i giovani e le donne. Occorre fissare per legge un salario minimo, perché oltre una certa soglia non si può chiamare lavoro”, ha detto Schlein che ha poi aggiunto: “Abbiamo presentato una proposta per il salario minimo così come le altre opposizione, ma le avete bocciate. Approviamo subito un salario minimo e un congedo parentale di sei mesi, noi ci siamo”.
Salario minimo non è soluzione
Sull’interrogazione presentata da Schlein, la premier Meloni ha prontamente risposto: “Il Governo non è convinto che la soluzione sia la fissazione di un salario minimo legale. Crediamo che questo possa diventare non un parametro aggiuntivo alle tutele garantite ai lavoratori, ma uno sostitutivo”. “Nel nostro sistema un paramento di questo tipo rischierebbe di creare condizioni peggiori di quelle che hanno oggi e fare un favore alle grandi concentrazioni economiche alla quali conviene rivedere al ribasso i diritti dei lavoratori”, ha continuato Meloni che poi ha concluso: “Penso sia più efficace estendere la contrattazione collettiva e tagliare le tasse sul lavoro”.
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