Dal tema migranti al Mes, passando per il fisco, tanti i temi affrontati dalla premier nel suo primo question time

“Il Governo rivendica con orgoglio le scelte fatte finora, sempre in difesa dell’interesse italiano. Avanti a testa alta”. Giorgia Meloni affida ai social l’ultima battuta di una giornata che l’ha vista per la prima volta protagonista del question time alla Camera. Dai migranti al Mes, passando per il fisco – tema al centro del Cdm in programma domani pomeriggio a palazzo Chigi – la premier risponde a tutto campo alle interrogazioni poste dai gruppi parlamentari.

Il dossier migranti 

Sul dossier che da settimane tiene occupato l’esecutivo, quello legato ai flussi migratori, la leader di Fdi – che stamattina a Palazzo Chigi riceverà una delegazione di parenti delle vittime del naufragio di Steccato di Cutro – conferma la linea attaccando al contempo le opposizioni: “Finché ci saranno partenze su barche in pessime condizioni, e qualche volta in pessime condizioni meteo, ci saranno sempre perdite di vite. Quello che dobbiamo fare è prevenire che i trafficanti portino queste persone a bordo di queste barche e investire, invece, sulle rotte legali. L’Italia e l’Europa non possono più rimanere sotto il ricatto di scafisti senza scrupoli, che usano i migranti come scudi umani per i propri traffici. Quello che mi colpisce è che, per fini politici, si finisca per mettere in discussione l’onore e l’operato di chi, ogni giorno, rischia la propria vita per salvarne altre e si finisca per calunniare l’Italia intera che, da sola, affronta questo dramma, spesso anche per conto delle altre Nazioni, offrendo strumenti a chi vuole continuare a scaricare tutto il peso del problema su di noi, invece di assumersi le proprie responsabilità”. E a proposito di responsabilità, Meloni sottolinea: “La nostra coscienza è a posto. Spero che, chi attacca il Governo, ma non dice una parola sulla mafia degli scafisti, possa dire lo stesso”.

La premier pone poi l’accento sugli ultimi dati legati al fenomeno specificando che è in atto “una pressione migratoria che ha pochi precedenti”. Tra le cause, elenca, l’instabilità politica, le crisi economiche, aggravate dal conflitto internazionale, e gli interessi di “potenti organizzazioni criminali di trafficanti” che il governo è intenzionato a combattere. “Non intendiamo piegarci alle pressioni di chi vorrebbe imporre la visione ideologica di un mondo privo di confini nazionali, in nome di un indefinito diritto a migrare”, dichiara, sollecitando il coinvolgimento degli altri Stati europei: “Già nelle prossime settimane chiederemo risposte immediate di sostegno in favore degli Stati del Nord Africa, Tunisia in testa, perché sta vivendo una crisi profonda con conseguenze che possono essere molto preoccupanti per l’Italia, e non solo”.

Il Mes: “Necessita di un approfondimento”

Sull’altro tema caldo legato all’attualità affrontato nell’Aula di Montecitorio, ovvero la ratifica della riforma del Trattato istitutivo del Meccanismo europeo di stabilità, Meloni spiega che “necessita di un approfondimento” chiarendo comunque che “l’Italia finché ci sarà un governo guidato dalla sottoscritta non potrebbe mai accedere al Mes”. Per la premier, d’altronde, il governo ha ricevuto dal Parlamento un mandato “a non ratificare la riforma e a non aprire questo dibattito in assenza di un quadro chiaro di ordinamento regolatorio europeo in materia, non solo di governance, non solo di Patto di stabilità, ma in materia bancaria”. “Noi vogliamo discutere del quadro generale della governance europea e della possibilità che le risorse, che oggi sono destinate al ‘salva Stati’, possano essere davvero utili agli Stati che aderiscono”. In questo senso, riprende una idea di Bonomi, cioè quella di utilizzare i fondi per la politica industriale: “La proposta di Confindustria viene presa seriamente in considerazione da questo governo”.

La riforma fiscale

In vista del Cdm di oggi, Meloni si sofferma anche sulla riforma fiscale come “fattore fondamentale per il rilancio della nostra economia, per incoraggiare gli investimenti e l’impresa, e per assicurare maggiore ricchezza e benessere ai lavoratori”. I principi cardine, spiega, saranno tre: riduzione della pressione fiscale che grava sui cittadini e sulle imprese; un nuovo rapporto tra lo Stato e il contribuente; una reale lotta all’evasione fiscale. Infine, la premier boccia quelle “iniziative legislative comunitarie che rischiano di danneggiare il nostro tessuto economico e sociale”. E’ il caso della proposta di direttiva sulle cosiddette case green, “che consideriamo irragionevole e mossa da un approccio ideologico, impone al governo di continuare a battersi per difendere gli interessi dei cittadini e della Nazione”.

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