La premier in Aula attacca i 5 Stelle sul tema guerra, dice che è una "calunnia" dire che il governo lascia morire nel Mediterraneo e ironizza su siccità: "Non sono Mosè, non ho prosciugato l'Adige"

Dal tema dell’acqua a quello dei migranti, passando per l’Ucraina, la premier Meloni all’attacco delle opposizioni alla vigilia del Consiglio europeo che si apre oggi a Bruxelles. Un punto Meloni lo chiarisce subito, ed è che dichiarare che il governo lascia morire i bambini nel Mediterraneo “è una calunnia, non solo verso il governo ma verso lo Stato”. “Dall’inizio del mio mandato l’Italia ha salvato 36.500 persone in mare” sottolinea Meloni, dicendo che il suo è il governo che ha salvato più vite di tutti.

Dopo aver bocciato ancora una volta il Superbonus (“un provvedimento che è costato decine di miliardi per aiutare le banche a lucrarci sopra”) e toccato anche il tema del Mes, Meloni chiude parlando della guerra in Ucraina rivolgendosi direttamente al M5s: “Ho sentito dire ‘fermatevi’. Penso dovrebbe dirlo a Putin- dice a Conte -. Se ci fermiamo consentiamo l’invasione dell’Ucraina e non sono così ipocrita da scambiare il termine invasione con il termine pace”.

Al centro anche il tema ambientale, con il deputato Angelo Bonelli che porta in Aula due sassi raccolti nell’Adige in secca, simbolo della siccità che sta colpendo il Paese. La presidente del Consiglio sorride e si giustifica con ironia: “Non l’ho prosciugato io l’Adige, non sono Mosè”. Il battibecco si allarga, con il deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli che invita Bonelli ad autodenunciarsi per aver rubato i sassi da un fiume, cosa vietata: “Li rimetterò a posto”, dice Bonelli, in attesa del ritorno dell’acqua. 

Non manca anche chi pontifica sull’assenza dei ministri leghisti (all’attacco Carlo Calenda): nessuno dei cinque è presente in Aula. Il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari minimizza, “non c’è nessun problema politico, i ministri avranno altri impegni”, sottolineando che nel frattempo in Aula è comunque arrivato il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, che però abbandona l’emiciclo non appena fa il suo ingresso il collega Roberto Calderoli.

Il vertice Ue

Un alto funzionario Ue lo ha definito “geoeconomico” e in effetti sarà un vertice che porrà un accento sulla competitività e la strategia di rilancio industriale e commerciale dell’Ue. Di nuovo al centro il tema dell’Ucraina e interverrà – da remoto – per l’ottava volta in un Consiglio europeo il presidente Zelensky, con l’inserimento dell’invio di un milione di munizioni a Kiev dal Fondo europeo per la pace, gli accordi commerciali con i paesi terzi, mentre il capitolo migrazione non avrà nuove conclusioni o discussioni ma i leader, e l’Italia in primis, ascolteranno con attenzione le parole della presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, sulle misure introdotte su impulso politico dei Ventisette nel vertice di febbraio. 

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