Il provvedimento è già stato approvato al Senato. Fitto: "Riferirò in aula dopo il decreto"
Il governo ha posto la questione di fiducia sul dl Pnrr alla Camera. La seduta è stata interrotta e ora la conferenza dei capigruppo, in programma alle 16.30, dovrà stabilire il timing. Il provvedimento è già stato approvato dal Senato e discusso questa mattina in Aula alla Camera, dove il ministro alle Politiche Europee, al Pnrr, alle Politiche di Coesione e al Sud, Raffaele Fitto, ha esposto al termine della discussione la posizione dell’esecutivo.
Le dichiarazioni di voto sulla fiducia al dl Pnrr cominceranno nell’Aula della Camera domani, 19 aprile, alle ore 16. Alle 17.30 ci sarà invece il voto per appello nominale. Si proseguirà poi con l’illustrazione degli ordini del giorno (il cui termine scade stasera alle 20) e i pareri del governo. Giovedì quindi, alle 11, riprenderanno a Montecitorio le votazioni sugli ordini del giorno. Il voto finale si avrà alle 14, con dichiarazioni di voto a partire dalle 12.30 di giovedì. Lo ha stabilito la Conferenza dei capigruppo di Montecitorio.
Fitto: “Riferirò in Aula dopo decreto”
“Ho ascoltato con molta attenzione gli interventi, penso che sia molto importante che a partire dalla discussione sul decreto si possa fare anche qualche considerazione più generale rispetto al Pnrr per indicare le cose come realmente stanno perché sinceramente ho ascoltato diverse inesattezze che non fanno parte in alcun modo di questo decreto“, ha detto Fitto in Aula. “Parto da una valutazione di carattere generale collegata al ruolo del Parlamento, che più colleghi hanno richiamato come centrale e fondamentale, io penso che questo lo sia, il governo lo sta dimostrando concretamente con i suoi comportamenti – spiega -, questo decreto ne è una testimonianza visto che ne abbiamo discusso abbondantemente e in modo specifico al Senato, come accade a tutti i decreti legge. E anche questo dibattito penso che rappresenti una occasione positiva insieme a una disponibilità che il governo e io personalmente ho dato in più circostanze al Parlamento, cioè quello di avviare una fase di confronto con una possibilità di riferire in Aula, cosa che superato il decreto sicuramente faremo“. L’informativa di Fitto, ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio, si svolgerà il 26 aprile intorno alle 14. Al mattino il ministro riferirà anche a palazzo Madama.
Fitto: “Decreto rende chiara governance, nessun accertamento”
Il ministro ha poi respinto alcune critiche rivolte al Governo. “Devo con forza respingere alcune critiche perché semplicemente non vere. La prima considerazione, collegata anche alla discussione di merito di questo decreto, è che questo governo non solo ha affrontato da subito con chiarezza e serietà la questione del Pnrr, ma lo ha fatto anche con una visione“, ha detto, e aggiunto: “Questo decreto si suddivide in tre parti fondamentali: la prima collegata alla governance del Pnrr, la seconda collegata alle norme di accelerazione e semplificazione della spesa e dell’attuazione del programma, la terza collegata alla governance della coesione territoriale. È evidente che il nesso tra le due programmazioni è fondamentale”.
Sul tema della governance, ha precisato Fitto, “il decreto compie una serie di scelte che vanno nella direzione di rendere chiara la scelta della governance, senza accentrare nulla. Noi abbiamo messo in campo una governance con una divisione delle competenze, mettendo in campo un rafforzamento della struttura che deve guidare e seguire il monitoraggio e l’interlocuzione con la Commissione europea del Pnrr. Al fianco c’è un rafforzamento analogo per le competenze del Mef rispetto a dei ruoli definiti”. E aggiunto: “È stato detto in Aula che noi stiamo demolendo le strutture delle unità di missione presso i ministeri, ma questo è falso. La lettura del decreto ci porta a dire esattamente il contrario. La Corte dei conti ha indicato una debolezza delle strutture di missione presso il ministero, e noi siamo intervenuti per correggerlo. All’interno di questo decreto noi le rafforziamo e la consolidiamo. È stato detto ripetutamente che noi abbiamo un contrasto con il sistema delle autonomie locali. Non è vero. Anci, Upi e Regioni hanno dato parere positivo su questo decreto. Così come si è detto che abbiamo indebolito il confronto con le parti sociali e le organizzazioni datoriali, che invece escono rafforzati da questo decreto. E giovedì a Palazzo Chigi ci confronteremo proprio con loro all’interno della Cabina di Regia”.
Fitto: “Non accettiamo scaricabarile nei nostri confronti”
“Non è intenzione del governo fare lo scaricabarile nei confronti di nessuno, ma non è accettabile che dopo cinque mesi e mezzo qualcuno pensi di fare lo scaricabarile nei confronti di questo governo“, ha proseguito Fitto, che ha parlato anche delle possibili modifiche negli interventi. “Oggi noi siamo a tre anni e due mesi dal completamento del Pnrr, nel giugno 2026. È evidente che, vista la brevità del tempo che abbiamo di fronte, abbiamo la necessità adesso di fare una verifica della proiezione dell’utilizzo di queste risorse per capire adesso quali di queste risorse possano essere realmente spese entro il giugno 2026 e quali, con molta franchezza e chiarezza, evidenziare come impossibili da spendere da qui al 2026. Il percorso che metteremo in campo sulla revisione del Pnrr sarà di chiarezza rispetto agli interventi che non potranno essere finanziati. E questi interventi saranno presentati in Parlamento con delle schede che accompagneranno le ragioni per le quali nei tre anni che abbiamo di fronte questi interventi non sono realizzabili. Oppure dovremmo non dire nulla e scoprire tra uno o due anni che quegli interventi non sono realizzabili? Io penso sia serio e responsabile farlo ora, far emergere con chiarezza la fotografia dello stato dell’arte e di avanzamento di questi interventi”.
Fitto: Non stiamo sfasciando nulla, vogliamo funzioni molto meglio”
“Il governo sta lavorando con l’Unione europea per risolvere i problemi legati agli obiettivi già raggiunti. Per noi non c’è la scadenza di giugno o di dicembre, perché la proiezione di questo governo è quella di una legislatura, quindi non ci interessa solo come raggiungere gli obiettivi di immediata scadenza, ma anche capire quello che accade su tutti gli altri e cosa accadrà alla fine del programma, per evitare di trovarci poi in quest’Aula contestati per non aver raggiunto degli obiettivi che noi abbiamo trovato e che non sono stati modificati per tempo. Il ragionamento quindi sarà molto trasparente, chiaro”, ha concluso Fitto. “Noi non stiamo sfasciando nulla, abbiamo l’ambizione di migliorare profondamente qualcosa che deve funzionare molto meglio“.
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