In occasione delle celebrazioni per la Festa della Liberazione la premier Giorgia Meloni ha espresso in una lunga lettera al Corriere della Sera il suo punto di vista storico sulla destra italiana. Nella missiva, indirizzata al direttore Fontana, la presidente del Consiglio sottolinea l’incompatibilità dei “partiti che rappresentano la destra in Parlamento con qualsiai nostalgia di fascismo”. Parole che arrivano dopo le polemiche su La Russa e dopo l’invito di Fini che ha chiesto proprio a Meloni una posizione netta sulla dittatura mussoliniana.
L’augurio della Premier è che sia una festa della “libertà e democrazia”, valori questi, che la presidente del Consiglio definisce “patrimonio di tutti, piaccia o no a chi vorrebbe che non fosse così”.
“Per questo non comprendo le ragioni per le quali, in Italia, proprio fra coloro che si considerano custodi di questa conquista vi sia chi ne nega allo stesso tempo l’efficacia – prosegue Meloni -, narrando una sorta di immaginaria divisione tra italiani compiutamente democratici e altri – presumibilmente la maggioranza a giudicare dai risultati elettorali – che pur non dichiarandolo sognerebbero in segreto un ritorno a quel passato di mancate libertà“.
L’augurio di Meloni è che la ricorrenza del 25 aprile sia “un momento di ritrovata concordia nazionale nel quale la celebrazione della nostra ritrovata libertà ci aiuti a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia”. Secondo l’inquilina di Palazzo Chigi “il frutto fondamentale del 25 aprile è stato, e rimane senza dubbio, l’affermazione dei valori democratici, che il fascismo aveva conculcato e che ritroviamo scolpiti nella Costituzione repubblicana”.