Nota della premier prima del faccia a faccia di Palazzo Chigi: "Se pensa che lavorare il primo maggio sia diseducativo annulli il concertone". Nella nuova bozza del Dl lavoro cuneo fiscale tagliato di altri quattro punti
La premier Giorgia Meloni contro il segretario della Cigl Maurizio Landini a poche ore dal faccia a faccia di Palazzo Chigi. La presidente del Consiglio ha infatti definito “incomprensibili” le parole sul Consiglio dei ministri convocato il primo maggio per varare provvedimenti sul lavoro.
“Io credo sia un bel segnale, invece, per chi come noi è un privilegiato, onorare con il nostro impegno, in questo giorno di festa, i lavoratori e le risposte che attendono, ha detto Meloni che ha poi aggiunto: “Vorrei ricordare al segretario Landini che il primo maggio ci sono molte persone che lavorano, dai camerieri ai medici, dalle forze dell’ordine fino ai tecnici che consentono lo svolgimento del concerto di piazza San Giovanni. Se Landini pensa davvero che sia diseducativo lavorare il primo maggio, allora il concerto la triplice dovrebbe organizzarlo in un altro giorno. Noi non la pensiamo così e rispettiamo l’iniziativa della triplice, così come chiediamo rispetto per il nostro lavoro”.
Nuova bozza del Dl Lavoro: ora gli articoli sono 38
Il Dl lavoro istituirà un fondo “con una dotazione pari a 60 milioni di euro per il 2023, per le attività socio-educative a favore dei minori“, al fine “di sostenere le famiglie e facilitare la conciliazione tra vita privata e lavoro“. I fondi serviranno infatti “al potenziamento dei centri estivi, dei servizi socio-educativi territoriali e dei centri con funzione educativa e ricreativa che svolgono attività a favore dei minori”. È quanto si legge nell’ultima bozza del Dl lavoro, che andrà domani in Consiglio dei ministri, e che è ora composta da 38 articoli.
Cuneo fiscale tagliato di altri 4 punti
Il taglio del cuneo fiscale e contributivo per i redditi medio bassi per i cinque mesi che vanno dal 1 luglio al 30 novembre 2023 salirà di ulteriori quattro punti rispetto ai 2 punti percentuali precedentemente previsti. Lo prevede l’ultima bozza del decreto lavoro che il governo presenterà stasera ai sindacati. “Per i periodi di paga dal 1° luglio 2023 al 30 novembre 2023, senza ulteriori effetti sul rateo di tredicesima – si legge nell’articolo 34 – la misura dell’esonero stabilita dal primo periodo in due punti percentuali è elevata a sei punti percentuali, fermi restando l’ulteriore incremento di un punto percentuale dell’esonero disciplinato dal medesimo primo periodo e quanto previsto dal secondo periodo del presente comma”.
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