Il segretario dela Uil a margine del concertone del Primo maggio: "Useremo anche uno strumento democratico come la mobilitazione"

Sindacati ancora sul piede di guerra. Anche a fine serata, dopo la piazza di Potenza, Bombardieri e Landini infiammano la piazza di San Giovanni a Roma. Con il governo è rottura su tutti i fronti. Una rottura spiegata da Pierpaolo Bombardieri, segretario della Uil, a margine del concertone del Primo maggio. “Noi abbiamo dato ieri la disponibilità al lavorare – ha spiegato Bombardieri – Bisogna intendersi però sul metodo. Se siamo chiamati la sera prima e l’indomani il governo decide non è il confronto che vogliamo. Non ci siamo mai negati a nessuna convocazione. Io vorrei che i ragazzi qui in piazza che sono stati sbeffeggiati da qualche politico proprio perchè qui ad ascoltare la musica, io credo che chi li ha sbeffeggiati dovrebbe riflettere su quanto guadagna al mese e sulle condizioni invece di lavoro di questi ragazzi. I numeri dicono che in questo Paese c’è troppa precarietà, c’è lavoro povero. Noi abbiamo l’idea di condizionare le scelte del governo facendogli sentire cosa le piazze dicono. Questo lo si fa con uno strumento democratico come la mobilitazione e le manifestazioni. Noi pensiamo che la politica debba rendere conto delle richieste di tante persone”.

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