Verso l'istituzione di un registro dei danni da guerra in Ucraina
Prima Reykjavik, poi Hiroshima. Per la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si apre una settimana densa di impegni internazionali. La premier oggi vola in Islanda per partecipare al quarto vertice del Consiglio d’Europa. Subito dopo, ad attenderla, ecco il G7 in programma in Giappone dal 19 al 21 maggio.
Al vertice di Reykjavik i capi di Stato e di Governo dei 46 Stati membri si riuniranno per confrontarsi sulle priorità e gli indirizzi politici dell’organizzazione alla luce dei mutati scenari geopolitici in Europa e l’espulsione della Russia, il 16 marzo 2022, a seguito della guerra di aggressione all’Ucraina. I leader europei riaffermeranno il loro impegno comune ai valori fondamentali del Consiglio d’Europa il cui scopo è promuovere la democrazia, i diritti umani, l’identità culturale europea e la ricerca di soluzioni ai problemi sociali nei Paesi in Europa. Obiettivo dell’appuntamento sarà anche riorientare la missione dell’organizzazione alla luce delle nuove minacce ai diritti umani e alla democrazia, nonché sostenere ulteriormente l’Ucraina attraverso misure concrete per aiutare a ottenere giustizia per le vittime dell’aggressione russa. Il vertice dovrebbe inoltre incoraggiare iniziative volte ad affrontare le sfide emergenti alla democrazia e ai diritti umani, tra cui l’ambiente e l’intelligenza artificiale. Alla fine della riunione, l’Islanda cederà la presidenza del comitato dei ministri del Consiglio d’Europa alla Lettonia.
Momento centrale del summit sarà la sessione di apertura dei lavori – dal titolo ‘Uniti attorno ai nostri valori’ – che rappresenta l’occasione per ribadire l’unità intorno ai valori democratici. L’arrivo di Meloni all’Harpa Concert Hall and Conference Centre è previsto per le 17 locali (le 19 in Italia), mentre dalle 17.45 cominceranno i lavori. Oltre al presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, alla cerimonia di apertura interverranno tutti i grandi contributori: il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il primo ministro islandese Katrín Jakobsdottir, il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il primo ministro del Regno Unito Rishi Sunak, il presidente polacco Andrzej Duda, il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il segretario generale del Consiglio d’Europa Marija Pejcinovic Buric. Seguiranno cinque tavole rotonde in contemporanea. Meloni parteciperà e interverrà a quella dedicata al ‘Contrasto alle sfide derivanti dai nuovi diritti umani emergenti’ (in programma dalle 19).
Il principale risultato del vertice, secondo quanto si apprende, sarà l’annuncio dell’istituzione di un ‘Registro dei danni’ causati dall’aggressione russa in Ucraina. L’accordo è uno strumento di cooperazione intergovernativa, aperto anche a stati terzi. Il Registro è un primo passo verso la creazione di un meccanismo di internazionale di compensazione economica dei danni subiti dall’Ucraina che consentirà di chiamare la Russia a rispondere delle sue responsabilità ed una prova concreta di assistenza a Kiev. Al termine del vertice verrà quindi adottata la ‘Dichiarazione politica’ incentrata sul sostegno all’azione internazionale per assicurare responsabilità per i crimini internazionali della Russia; la promozione della democrazia e dei valori e principi comuni del Consiglio d’Europa; il rafforzamento del lavoro del Consiglio d’Europa per garantire la tutela dei diritti umani in settori che rappresentano sfide emergenti, come il cambiamento climatico e l’intelligenza artificiale; il rafforzamento del Consiglio d’Europa nell’architettura multilaterale europea, e nel garantire la sicurezza e la democrazia nel continente.
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